Cambia tutto per la vendita dei diritti tv? Il Governo starebbe pensando di andare oltre la Legge Melandri del 2008 che al momento vieta la vendita esclusiva dei diritti tv del campionato di Serie A a un solo broadcaster. Possibile novità in arrivo sul fronte dei diritti televisivi sportivi perché stando a quanto riportato dall’ANSA, il Governo italiano sta lavorando a una bozza di legge delega per riformare il sistema di vendita dei diritti TV, che potrebbe approdare presto in Consiglio dei Ministri.

Tra le principali misure previste, il ritorno alla possibilità di vendita in esclusiva a un solo operatore, con licenze della durata massima di tre anni. Per la sola Lega Serie A, tuttavia, potrà essere prevista una durata superiore, previo accertamento delle condizioni di mercato da parte dell’Agcom. Con l'abolizione del divieto di assegnare la trasmissione a un solo operatore, sarebbe possibile vendere i diritti a un unico broadcaster per un periodo di tre anni, addirittura più lungo per il campionato più seguito in Italia, per la Serie A a partire dal 2026.

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Cambierebbe anche la ripartizione dei guadagni che derivano dalla vendita dei diritti. La bozza spiega che oltre il 50% dei ricavi verrebbe distribuito in parti uguali tra le squadre che partecipano allo stesso campionato, la restante parte sarebbe assegnata secondo una quota calcolata sia sulla base dei meriti sportivi nelle stagioni successive alla 1999-2000, che tenendo in considerazione il lavoro "di formazione e utilizzazione dei giovani italiani".

Tra gli altri interventi previsti nella bozza:

- la modernizzazione degli stadi, con la delega al governo per promuovere uno sviluppo tecnologico e infrastrutturale rapido e sostenibile degli impianti sportivi, sia nuovi che esistenti

- l'estensione dei diritti che possono essere venduti: oltre alla diretta della partita, l'intero "ecosistema audiovisivo" e digitale attorno all'evento sportivo

- introduzione del riconoscimento in forma indiretta "della sponsorizzazione da parte degli operatori di giochi e scommesse" tra quelli autorizzati dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli

- distribuzione di una quota dei ricavi da giochi e scommesse "agli organizzatori e allo sviluppo dell’impiantistica sportiva" e di un'ulteriore quota al fondo contro il gioco d'azzardo

- strumenti specifici per il contrasto alla pirateria e alle scommesse illecite

- campagne educative sui rischi che derivano dal gioco.

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Sezione: News / Data: Dom 15 giugno 2025 alle 19:49
Autore: Manuel Rizzo
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