Gattuso, dal no al Sassuolo alla panchina della Nazionale con Prandelli in un ruolo inedito

Gennaro Gattuso può tornare nel calcio italiano dalla porta principale. Attualmente allenatore dell'Hajduk Spalato, l'ex centrocampista del Milan è in trattativa avanzata per diventare il nuovo commissario tecnico dell'Italia. Dopo l'esonero di Luciano Spalletti che ha pagato dazio per il ko subito in Norvegia che ha dannatamente complicato i piani qualificazione ai Mondiali della nostra Nazionale e dopo il gran rifiuto di Claudio Ranieri, la FIGC ha virato con decisione su Rino Gattuso. Incontro con Gigi Buffon e poi anche contatti con il presidente Gabriele Gravina: è Ringhio il favorito per guidare l'Italia nel prossimo anno.

A lui la FIGC sta pensando per tentare la scalata verso i prossimi Mondiali. Dal canto suo Gattuso ha dato la sua disponibilità e si è detto pronto e motivato ad accettare l'incarico. Si lavora per un vice che non sia un profilo troppo ingombrante ma che abbia dentro di sé un forte senso di appartenenza verso l'azzurro. Al momento si fanno i nomi di Leonardo Bonucci e Andrea Barzagli che con Buffon (e Chiellini) hanno formato la BBC juventina e un grande blocco in Nazionale. Ma l'arrivo di Gattuso potrebbe non essere il solo.

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Sono in corso trattative per riportare in Nazionale anche Cesare Prandelli con un nuovo ruolo. Buffon. Gattuso. Bonucci. Barzagli. Forse anche Zambrotta. E Cesare Prandelli, il ct dell’Italia finalista a Euro 2012, bella, spettacolare, offensiva, eguagliata per stile soltanto dalla prima di Mancini. Sta nascendo un’Italia ad altissimo tasso d’azzurro. Prandelli sarebbe il direttore tecnico mai avuto in federazione pronto ad occuparsi dei giovani. L’obiettivo è duplice: andare subito al Mondiale americano e investire sui giovani. Dovrebbe lavorare a stretto contatto con il futuro ct e con Maurizio Viscidi che delle nazionali giovanili è il coordinatore. Prandelli supervisionerà Coverciano e le Under e si relazionerà con il ct della Nazionale

Dal rifiuto di Gattuso al Sassuolo l'anno scorso (lui e Grosso dissero di no a fine febbraio e non vollero subentrare ad Alessio Dionisi dopo l'esonero, così i neroverdi virarono su Davide Ballardini) alla chiamata della Nazionale. La prima scelta è lui, tra i simboli dell’Italia di Lippi, nel curriculum Milan, Napoli, Fiorentina, Marsiglia, Valencia. E tanta voglia di fare il ct dell’Italia.

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