Roberto Baggio, indimenticato campione del calcio italiano, è stato il protagonista di una delle puntate del BSMT, il podcast di Gianluca Gazzoli, in cui si è raccontato tra passato e presente: “Non mi alleno da tanti anni perché fare attività fisica significa imbattermi in non so quanti problemi fisici - riporta Repubblica - Evito. Però, avendo la casa immersa nella natura e che si trova in collina, mi ritrovo ogni dieci giorni a tagliare l'erba e gli alberi: è questa la mia attività fisica. È un lavoro che mi ripaga”. Il calcio è dunque alle sue spalle: “Ormai non posso più giocare, per tutti gli interventi che ho avuto. Il campo è meraviglioso, la cosa più complicata è l'abituarsi a non avere più la fortuna di camminarci sopra. Faccio fatica a riguardarmi in campo. Ho nostalgia e sto male. Penso succeda a tutti gli atleti. Non ho rimpianti, a parte il rigore di Pasadena nella finale contro il Brasile, perché in carriera ho fatto di tutto e di più. Quando ho smesso, è stata una liberazione. Il lunedì e il martedì dovevo restare a riposo perché dopo la partita mi si gonfiavano le ginocchia. Andavo avanti soltanto per la passione, ho lasciato quando ancora ero a un certo livello”.

La finale contro il Brasile de 1994 e il rigore sbagliato restano ben presenti nella memoria del Divin Codino. “Da quando ho memoria, ho sempre sognato di giocare la finale mondiale contro il Brasile, non contro un'altra Nazionale. Quello era il mio obbiettivo, quella è stata la forza per riuscire nei miei obbiettivi. Avrei preferito perdere 3-0 a Pasadena. Nel momento del rigore sbagliato, se avessi avuto un badile, mi sarei sotterrato. C'erano tantissime pressioni, quando quella palla è andata alta, si è spento tutto. Non sai quante volte mi capita di sognarmi quella partita. A un passo dal traguardo il sogno da bambino è andato in frantumi». Quindi la confessione del Divin Codino: “Siamo stati eliminati ai mondiali del 1990 contro l'Argentina ai rigori, nel 1994 contro il Brasile ai rigori e nel 1998 contro la Francia ai rigori. Per questa ragione, ancora oggi quando una partita finisce con i tiri dal dischetto mi alzo e me ne vado perché non immagino cosa subirà il poverino che sbaglierà quello decisivo”. Quella finale fu riscattata dall’Italia solo 12 anni dopo: “Ho pensato: ‘Che fortuna, almeno una volta è andata bene’”.

SCELTI DA SASSUOLONEWS:

Daniel Boloca, Sassuolo e il desiderio di Grosso per il ritorno in Serie A

Fiorentina, attesa una risposta dal Sassuolo per il Mapei Stadium: le ultime

Carnevali: "Con la Reggiana buon rapporto, quest’anno problematiche senza senso sullo stadio"

Baggio poi ha parlato degli allenatori attuali e ha citato anche l'ex Sassuolo Roberto De Zerbi, ora al Marsiglia. "Da giocatore” conclude Baggio “mi sarebbe piaciuto essere allenato da Pep Guardiola, Roberto De Zerbi e forse anche da Simone Inzaghi perché giocano a calcio, cercano di divertire. È quello che facevo io in campo quando giocavo? Sì, io giocavo con la speranza di far divertire la gente".

Tutti gli AGGIORNAMENTI sul Sassuolo Calcio in TEMPO REALE!
Aggiungi SassuoloNews.net tra i tuoi canali WhatsApp: clicca qui

Sezione: News / Data: Sab 14 giugno 2025 alle 10:05
Autore: Manuel Rizzo
vedi letture
Print