Fabio Grosso, allenatore del Sassuolo, è intervenuto in occasione della Milano Football Week, evento organizzato dalla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole dal palco di CityLife riprese dai colleghi di TMW: "Com’è il campionato di Serie B? In Serie B trovi sempre un campionato equilibrato. Se sei all’inizio tra i protagonisti devi comunque drizzare le antenne. È un campionato stimolante e divertente. Io porto con me anche le delusioni perché ti fanno crescere. E soprattutto dalle delusioni si impara sempre ed è importante come reagisci".

È stata importante la sconfitta subita contro la Cremonese?
“La partenza è stata difficile. Alla quarta giornata la Cremonese ci ha fatto tornare pienamente immersi nel campionato e da lì abbiamo ritrovato la carreggiata, siamo stai bravi a non disperderci".

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Come nasce il tuo calcio di qualità?
“Tutti giocano per fare il meglio. Poi ognuno crede nel suo percorso per arrivare a vincere. Noi abbiamo la nostra filosofia. Nel calcio c’è libera interpretazione".

Qual è stata l’ispirazione per il tuo calcio?
“Non ce n’è una precisa. Sicuramente serve tempo per costruire dei percorsi. E a volte questo tempo non c’è. Io ho fatto un grande percorso e tutti mi hanno lasciato qualcosa. Mi piacciono tante modalità di gioco".

Chi fa il calcio più bello?
“Credo che Luis Enrique abbia fatto vedere qualcosa di veramente bello. Però conta il talento e saperlo esprimere. Io penso che in tutti i lavori ci siano difficoltà. Per me è determinante credere in qualcosa ed essere se stessi".

Quanto influisce la vostra esperienza da ex calciatori per conquistarli?
“Sicuramente aver fatto questo sport prima può essere un vantaggio. Conta svestirsi però dai panni dell’ex calciatore, sapendo che qualcosa potresti conoscere essendo stato dall’altra parte".

Cosa ne pensi del momento della Nazionale?
“Non mi piace ora fare valutazioni. Siamo un paese che merita di ritrovare quell’affetto e partecipazione che ora sta mancando. Ora sta uscendo dalla Nazionale un allenatore che era, è e sarà bravissimo. Per me deve tornare ad esserci quel fuoco interiore. Le qualità comunque nel nostro calcio ci sono. Mettere da parte una medaglietta prima per valorizzarli dopo. Dobbiamo dare tempo è opportunità. Le mie esperienze da allenatore all’estero sono servite moltissimo".

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Sezione: News / Data: Sab 14 giugno 2025 alle 14:30
Autore: Sarah G. Comotto
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