Christian Aucelli, centrocampista classe 2002, è uno dei talenti di proprietà del Sassuolo mandati in giro per l'Italia a farsi le ossa ed è anche uno dei giocatori con il maggiore minutaggio in questa prima parte di stagione. Praticamente sempre titolare, a parte in un paio di gare, e mai sostituito, Aucelli ha anche sfornato un assist e trovato un gol nella sua avventura in Serie C alla Vis Pesaro, la prima tra i grandi. A Sassuolo dal 2015, arrivato con Palmieri dopo il fallimento del Parma, il centrocampista napoletano si è ritagliato uno spazio importante, fino a diventare capitano della Primavera lo scorso anno con mister Bigica e fino ad assaporare la prima squadra, con tre convocazioni in Serie A contro Genoa, Empoli ed Hellas Verona, oltre agli ottavi di Coppa Italia contro il Cagliari. Con Aucelli abbiamo parlato della sua esperienza alla Vis, dei suoi trascorsi in neroverde e anche del suo futuro. Ecco le sue dichiarazioni.
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Christian, prima esperienza tra i grandi. Dal punto di vista personale come sta andando? Come ti stai trovando alla Vis Pesaro?
"Dal punto di vista personale molto bene, sia con la società che con i compagni mi trovo molto bene. Ho trovato un ambiente molto familiare, mi trovo molto bene, questo mi aiuta e sono molto contento di star qui".
Tre vittorie quest’anno, una arrivata grazie a un tuo gol. Non vincete da 10 partite: cosa vi sta mancando? Vi siete dati una spiegazione?
"Sappiamo che non è un momento facile per noi però secondo me una spiegazione vera e propria non c'è. Abbiamo avuto un paio di episodi che non sono andati dalla nostra parte, abbiamo avuto un po' di sfortune e adesso il cambio di allenatore ci può dare un nuovo stimolo, anche perché per le qualità che abbiamo non ci meritiamo di stare in quella posizione di classifica".
È appena arrivato mister Brevi, mi dai una prima impressione su di lui? Mentre con mister Sassarini che rapporto avevi? Avevi speso parole importanti per lui qualche mese fa dicendo come fosse “uno dei pochi mister ad avere un'idea ben precisa di gioco in C”.
"Con mister Sassarini avevo un bellissimo rapporto. Lui per me ha delle idee molto, molto, molto valide e il mio arrivo alla Vis Pesaro è stato anche per lui, per il suo modo di giocare, e con lui mi trovavo bene, infatti ci siamo anche sentiti dopo l'esonero e gli ho fatto l'in bocca al lupo, spero possa far bene con le sue idee da qualche altra parte. Mister Brevi è arrivato da lunedì ma mi sembra uno molto pratico, che ama andare al sodo, ed è quello che ci serve in questo momento".
Alla Vis stai lavorando anche con Mirko Valdifiori. Cosa stai imparando da lui, cosa ti sta dando?
"Mirko sicuramente è uno dei giocatori da guardare, da prendere come punto di riferimento per la carriera che ha fatto. Mi sta dando una grande mano dal punto di vista tattico. È un ragazzo molto utile che si è subito ambientato, anche con noi giovani. Quando giochi con lui hai le spalle coperte, perché quando hai uno come lui che ti dà indicazioni, ti dà una grande mano".
Classica domanda: quali sono le differenze tra il campionato Primavera e la Serie C?
"Sicuramente a livello fisico e di intensità, secondo me in C c'è meno qualità ma c'è più intensità e fisicità. Nel campionato Primavera poi le partite non hanno il peso che hanno in Serie C, ogni partita è davvero importante e può fare la differenza, nell'ambiente Primavera sei più coccolato, anche se un risultato non ti va bene, qui se un risultato non va bene ti devi arrangiare e devi ripartire con un'altra testa, c'è anche più pressione".
credit: Vis Pesaro 1898
Facciamo un salto indietro e torniamo alla tua esperienza a Sassuolo. Raccontami un po’ la tua storia in neroverde, quando sei arrivato nel 2015 che ambiente hai trovato e com’è cambiato il club in questi anni di cui sei stato anche capitano, con la Primavera?
"Sono arrivato a Sassuolo dopo il fallimento del Parma. Sono stato 'fortunato' perché ho ritrovato il mio direttore, cioè Palmieri. Per me, come ambiente, non c'era tanta differenza, anche la presenza stessa del direttore, che ha fatto crescere il Sassuolo in questi anni, ha fatto un grandissimo lavoro. Quando affrontavo il Sassuolo come avversario, ricordo che era una buona società, senza nulla togliere al Sassuolo, c'erano delle società più preparate come il Parma, poi con l'arrivo del direttore è cresciuto l'intero settore giovanile come qualità, lui ha portato dedizione al lavoro e qualità. Da quando sono arrivato io il Sassuolo è cresciuto tanto, sia a livello di settore giovanile che a livello di prima squadra".
Se ti dico Francesco Palmieri cosa ti viene in mente?
"Io lo conosco da quando avevo 10 anni. Per me il direttore, come Umberto Piazza e Totò De Vitis, sono stati dei punti di riferimento e mi hanno aiutato molto in questi anni. Il direttore è una persona molto schietta e diretta, questo nella vita fa la differenza, e con me ha sempre avuto molta schiettezza, quando ho sbagliato me l'ha detto, quando ho fatto bene me l'ha detto. Mi ha preso sotto la sua ala e questo mi ha aiutato. Ho un rapporto bellissimo con lui, lo sento ancora, lo sento spesso al telefono e mi fa piacere, perché sia lui, che Piazza e De Vitis sono stati molto importanti per il mio percorso di crescita".
Sei rimasto in contatto con mister Bigica o con qualcuno in particolare dei tuoi ex compagni?
"Il mister l'ho sentito, mi ha scritto, l'ho rivisto quando sono venuto a vedere la Primavera. Dei miei ex compagni sento molto Vitale (ora in prestito alla Gelbison) e Manuel Cannavaro che era andato via già l'anno scorso (ora gioca in D nel Casarano). Sento anche gli altri, ho un bellissimo rapporto con tutti".
Il Sassuolo ha nominato Simone Missiroli, nuovo responsabile dell’area prestiti. È già passato da quelle parti?
"L'ho sentito la settimana scorsa, voleva venire a Imola ma ero squalificato. L'ho incontrato anche a Rimini quando abbiamo giocato con il Rimini e l'ho sentito un paio di volte, mi ha dato dei consigli, delle cose da migliorare guardando le mie partite e lo ascolto volentieri, la sua carriera parla da sola".
Il 4 agosto hai giocato al Ricci nell’amichevole Sassuolo-Vis Pesaro ma con la maglia della Vis. Che sensazioni hai provato quel giorno?
"Ti dico la verità: è stato molto strano e allo stesso tempo molto emozionante. Entrare al Ricci con una maglia diversa da quella del Sassuolo, dopo 8 anni lì, è stato molto strano. Al tempo stesso ero felice perché stavo iniziando una nuova esperienza, era molto stimolante giocare contro il Sassuolo, mi ha fatto un effetto molto strano ma in maniera positiva"
A proposito di prima squadra, hai assaporato la Serie A con diverse convocazioni in prima squadra. Cosa ricordi di quelle esperienze e del lavoro fatto con la prima squadra?
"Il periodo in cui sono stato aggregato in prima squadra che poi ha portato a quelle convocazioni, per me è stato un periodo molto importante perché è il sogno un po' di tutti i ragazzi fare il percorso nelle giovanili e arrivare poi in prima squadra. In quei due mesetti ho imparato tanto, sono esperienze che porto con me e mi danno una grande mano. Quando ho saputo della prima convocazione ero davvero contento ed ero anche molto carico perché voleva dire che i sacrifici fatti negli anni avevano portato a qualcosa. Quel periodo mi ha aiutato tanto per crescere perché guardando da vicino i giocatori di Serie a cresci sempre, mi porto dentro quel periodo".
credit: Vis Pesaro 1898
Cosa pensi di Mister Dionisi? Che rapporto avevi?
"Il mister è stato molto bravo perché ci ha sempre fatto sentire parte integrante del gruppo, non ci ha mai fatto sentire come gli 'aggregati', per me questa è stata una grande cosa e ci ha dato una grande mano. Con mister Dionisi mi sono trovato bene. Peccato per il mancato debutto con lui, spero più avanti di poterlo fare, ma mi sono trovato molto molto bene con il mister".
E di D’Andrea cosa pensi? Hai giocato con lui in Primavera e quest’anno ha trovato spazio in prima squadra…
"Mi aspettavo questo impatto, per il ragazzo che è soprattutto, se lo merita tutto. È un ragazzo tranquillissimo, di cuore. Io, essendo napoletano come lui, l'ho preso con me all'inizio. Sono molto contento per il suo debutto in Serie A, non avevo dubbi per le qualità e per il ragazzo che è. Ho un bellissimo rapporto con lui, gli ho fatto i complimenti e sono molto contento".
Tu un po’ somigli a Davide Frattesi, può essere un riferimento per te? E quali sono i tuoi idoli? A chi ti ispiri?
"Quando vai in prima squadra, essendo centrocampista, guardavo soprattutto i centrocampisti e in particolare lui. Mi ha impressionato la sua dedizione, anche dopo gli allenamenti. Per me Frattesi è molto forte, sia tecnicamente che fisicamente è devastante. L'ho guardato da vicino durante gli allenamenti, è un riferimento. Il mio idolo da bambino era Lavezzi, anche se non giocava nel mio ruolo, ero totalmente innamorato di lui, infatti il numero 7 è il mio numero preferito, proprio per lui. A me piace molto Pedri del Barcellona, anche per l'età che ha, per il suo modo di giocare".
Il Sassuolo quest’anno è quindicesimo con 16 punti, aveva iniziato bene poi nelle ultime settimane prima della sosta si è un po’ perso. Cosa pensi dell’annata dei neroverdi?
"Non l'ho seguito tantissimo, devo dire la verità, ma conosco le persone che sono lì e penso che abbiano avuto anche un po' di sfortuna ma sono un gruppo forte, anche molto giovane e questo magari ha influito. Poi con le cessioni di Scamacca e Raspadori qualcosina inevitabilmente la perdi ma sono sicuro che si rimetteranno in corsa perché sono un gruppo forte e possono crescere ancora molto".
Anche il Sassuolo sta pensando alla seconda squadra. Pensi possa essere questa la strada giusta da seguire per i giovani? Pensi sia una buona idea anche per un club come il Sassuolo che punta tanto sul settore giovanile?
"Secondo me potrebbe essere una bellissima cosa, perché in questo modo i giocatori restano con te, li fai crescere con te e quando cresci in un ambiente come Sassuolo cresci solo che bene. Potrebbe essere una buonissima soluzione per i ragazzi ma anche per la società perché il Sassuolo ha dei giovani forti e potrebbe essere molto interessante per i giovani come me e come tutti".
Doppia domanda sul futuro: dove ti vedi l’anno prossimo e dove ti vedi tra 5 anni?
"Oddio...Per l'anno prossimo non so ancora nulla, penso al presente, penso a fare il meglio possibile con la Vis, poi per l'anno prossimo mi piacerebbe anche tornare lì a Sassuolo non sarebbe male per fare il percorso più giusto per me. Ora sono focalizzato sul presente, all'anno prossimo si inizierà a pensare a maggio. Tra cinque anni mi piacerebbe vedermi in Serie A a giocare, magari con il Sassuolo, però mi piacerebbe vedermi in Serie A, è un mio obiettivo, crescere il più possibile, perché no anche in Nazionale, sarebbe una bellissima cosa per me".
Si ringraziano Christian Aucelli e la Vis Pesaro per la cortesia e la disponibilità dimostrate in questa intervista.
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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