Nel corso del suo intervento ai microfoni di Sky Sport, mister Roberto De Zerbi ha parlato anche della sua esperienza al Sassuolo e del suo addio ai neroverdi: "Non ero partito per andare via dal Sassuolo perché è stata una squadra costruita nel tempo alla quale mi sento ancora adesso legatissimo, la sento una mia creatura. Sono geloso del futuro, gli auguro il meglio, perché me la sento mia a tutti gli effetti. Dopo 3 anni, quando ci siamo parlati con la società, avevamo qualcosa che non coincideva e non vedendo grandi possibilità di miglioramenti e ho iniziato a guardarmi attorno. C'era lo Shakhtar, un top club a livello europeo secondo me, abbiamo la stessa visione di calcio, e può servire tanto a me per completarmi: per imparare a conoscere le competizioni europee, ad avere rapporti con i giocatori stranieri, parlare in maniera costante un'altra lingua, credo che questa esperienza possa solo farmi migliorare. Mi sento capace ma non contento. Mi ritengo giovane, se non avessi fatto ora questa scelta questo passo forse sarebbe stato un rimpianto".

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Perché ha detto che con lei non si poteva fare di più a Sassuolo?
"Dopo 3 anni di mia gestione non è facile ricominciare allo stesso modo. Essendo esigente, tanto presente con i miei giocatori, pensavo ci potesse essere un rigetto fisiologico, naturale. Al di più non c'è mai fine ma bisogna che le idee siano le stesse. Abbiamo fatto 62 punti, veniamo da due ottavi posti. Fare di più, fare meglio, sarebbe stato difficile, almeno con me in panchina, non è detto che facendo cose diverse non si possa fare di più, con me la facevo più difficile. Bisogna andare via al massimo".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Ven 11 giugno 2021 alle 18:42
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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