Luca Lipani tra Nazionale e Sassuolo. Il centrocampista classe 2005 è stato convocato dall'Italia U19 di Corradi che a un anno di distanza prova a difendere il titolo di campione d'Europa con il calciatore neroverde grande protagonista. Quell’inserimento in area di rigore, quel colpo di testa, quel gol e quella scivolata sull’erba esultando per il gol-vittoria nella semifinale con la Spagna Luca Lipani non se li è minimamente tolti dalla testa. Un gol che valse l’accesso alla finale poi vinta con il Portogallo, che riportò in Italia il titolo di campione d’Europa Under 19 venti anni dopo l’ultima volta. Sono passati esattamente 365 giorni da quell’Italia-Spagna e 48 ore prima dell’esordio con la Norvegia è lo stesso Lipani a caricare l’ambiente: “Il ricordo di un anno fa non svanirà mai, lo porterò per sempre con me - ha detto al sito della FIGC - Ma nel calcio non si può vivere di ricordi, bisogna sempre confermarsi. Ora siamo qui a Belfast, per giocarci le nostre chance in un nuovo Europeo e sono convinto che questo gruppo abbia tutte le carte in regola per arrivare in fondo”.

Questa mattina gli Azzurrini hanno svolto la prima seduta di allenamento in terra nordirlandese: “C’è un grande gruppo e una grande armonia – prosegue Lipani -. Sono aspetti fondamentali in un gruppo come quello della Nazionale, in cui il tempo per lavorare non è mai tantissimo. È importante essere bravi e ascoltarsi, capendo le esigenze che ognuno di noi può avere. Siamo un gruppo coeso, che si diverte insieme sia in campo che anche fuori. In questo ritrovo molte similitudini con la Nazionale che lo scorso anno vinse a Malta”. Lipani e Chiarodia sono i due ‘reduci’ di quell’avventura lì “e sappiamo che dobbiamo portare qualcosa in più. Vogliamo trasmettere a tutti i compagni, dal più giovane al più esperto, che indossare questa maglia è una responsabilità, ma anche un privilegio. Tutti devono sentirsi importanti in parti percentuali uguali”.  

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Il conto alla rovescia è ormai terminato, la Norvegia è dietro l’angolo: “Non dobbiamo commettere l’errore di sottovalutare Norvegia, Irlanda del Nord e Ucraina, solo per il fatto di essere Nazionali meno ‘di grido’ rispetto a ciò che possono rappresentare Francia e Spagna (che sono nell’altro girone, ndr). La Norvegia è in una condizione fisica perfetta per affrontare questa competizione essendo a metà del campionato. Lo è anche l’Irlanda del Nord, che giocherà davanti al proprio pubblico e l’Ucraina avrà sicuramente motivazioni anche sul piano extracalcistico. Sarà un girone pieno di insidie e dovremo essere bravi nel renderlo il meno complicato possibile”.

È un Lipani maturo, maggiormente responsabilizzato, cresciuto anche grazie all’esperienza di Sassuolo: “Non è stato semplice staccarsi da Genova. Quando cresci a casa, nel tuo club e decidi di andar via sei sempre pieno di domande. Ma ora guardando indietro non c’era un singolo motivo per avere timore. Mi sono trovato benissimo, in un ambiente che mi ha accolto a braccia aperte. Certo, il rapporto a distanza con la famiglia può pesare, ma ora mi sento molto più uomo che ragazzo - conclude -. Anzi, vivere lontano ha anche fortificato il rapporto con la mia famiglia: non vivendola tutti i giorni riesci a comprendere meglio tutti i sacrifici che hanno fatto per sostenerti nello sport e nel coltivare il tuo sogno. A volte rischiamo di dare le persone a cui vogliamo bene per scontate, invece così non lo è più e lo inizi ad apprezzare”.

Sezione: News / Data: Sab 13 luglio 2024 alle 20:18
Autore: Sarah G. Comotto
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