Andrea Consigli è stato uno dei grandi protagonisti di Sassuolo-Fiorentina, con il calcio di rigore parato a Jack Bonaventura che hanno fatto volare l'estremo difensore neroverde a quota 21 rigori parati in Serie A. L'estremo difensore si è raccontato ai microfoni di Nero&Verde. Ecco le sue parole: "Sono felice perché era un momento particolare. Dovevamo vincere, volevamo vincere a tutti i costi contro una squadra forte. Gli episodi hanno girato nel verso giusto per noi. La prestazione c'è stata ma come c'era stata anche in altre gare, diciamo che è venuta dalla nostra parte, qualcosa che è mancata a Milano, a Cagliari con il gol annullato del 2-0. Abbiamo tante cose su cui lavorare ma dobbiamo prenderci il lato positivo di questa vittoria che ci serviva tanto".

Qual è il segreto per parare 21 rigori in Serie A?
"Se guardate quanto ci lavoro, una volta ogni due settimane in rifinitura. Lavoro a 360°, poi quello è un lato che mi ha sempre contraddistinto, ho sempre parato i rigori, anche da bambino. I dati sono belli ma li guarderò a fine carriera, ora dobbiamo salvarci e questo è l'unico pensiero che ho in testa".

Quale rigori parato porti nel cuore?
"Poi mi segnò sulla respinta Borriello ma un rigore parato a San Siro a Ronaldinho. Io sono milanese, ho sempre guardato le partite allo stadio, quindi quel rigore e anche quello parato a Milito sono due ricordi che mi porto dentro".

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In questi 10 anni hai visto il Sassuolo crescere...
"Ho visto una società crescere in una maniera incredibile. Se ripenso a dove ci allenavamo 10 anni fa e dove ci alleniamo ora è cambiato, quanto è diventato bello lo stadio, ho visto ragazzi giovani affermarsi ed essere capitani in grandi squadre. È un bel viaggio, lo è ancora. Il Sassuolo ha sempre avuto la stessa filosofia, le squadre possono cambiare di anno in anno, e ora lottiamo per raggiungere la salvezza. Abbiamo cambiato tanto e non è una stagione facile".

Si può dire che il Sassuolo è la tua Nazionale?
"La Nazionale è la Nazionale, Sassuolo è un posto dove mi sento bene, dove mi sento in famiglia, un posto a cui devo tanto e a cui ho dato tanto. C'è stata sempre stima con la società: sto bene in questo posto".

Sezione: News / Data: Dom 14 gennaio 2024 alle 12:05
Autore: Sarah G. Comotto
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