Non giocava da maggio Cristian Acatullo. Il centrocampista del Sassuolo Under 16, uno dei talenti del Settore Giovanile Sassuolo nel giro delle nazionali azzurre, è tornato in campo dopo l'infortunio e ha trascritto le sue emozioni, prima negative e ora positive, dopo lo stop di 5 mesi fa e dopo il ritorno in campo domenica scorsa in Torino-Sassuolo Under 16: "Finalmente il momento che ho tanto desiderato è arrivato; eccomi qua, dopo cinque lunghi mesi di stop, che ritorno a fare ciò che più amo nella vita. Non sempre le cose vanno come speri, alle volte succedono delle cose che mai ti aspetteresti, e che per quanto possano avere un rimedio, ti cambiano. Il 7 Maggio, è stato uno di quei giorni, che mi ha segnato; la mia "ultima" partita. Non posso spiegare i mille sentimenti contrastanti sentiti in quel momento, e più di tutti, la rabbia; quella rabbia che provavo perché sapevo di non poter essere più al fianco dei miei compagni di squadra, per raggiungere quel obbiettivo comune, che tanto ci eravamo prefissati. Poi, dopo qualche settimana, mi operano; operazione al menisco laterale sinistro".

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Ancora Acatullo: "E li, mi rendo conto ancor di più, che per un lungo periodo avrei dovuto accantonare il mio "migliore amico". Non nego, che in quel momento mi sono sentito cadere il mondo addosso. Come puoi lasciar andare, anche se solo per un periodo, un qualcosa che ti rende felice? Non puoi, ma se devi, lo fai. E così, mi sono armato di pazienza e determinazione, e grazie anche alla mia meravigliosa famiglia, ai miei genitori, e ai miei due fratelli che sono sempre lì a supportarmi, ho capito che era il momento di rimboccarsi le maniche, e non continuare a "piangere" sul quel latte ormai versato.
Ogni allenamento diventava sempre più lungo, le giornate erano tutte uguali e sembravano non terminare mai, ma sapevo che quel bagno di sudore che mi accompagnava ogni giorno, era necessario per farmi provare ancora delle emozioni; quelle emozioni che solo il calcio riesce a farmi provare.
Cercavo di pormi dei piccoli obiettivi, e ogni qualvolta li raggiungevo, sapevo che erano passi fatti verso la felicità. La mia, almeno.
Perché mi avvicinavano sempre più a questo giorno.
Ora so, che il mio futuro dipende solo da me, so quanto devo continuare a combattere, e a sudare per riprendermi quello che mi è stato tolto.
... E sono certo, che un giorno, la mia famiglia mi abbraccerà e mi sussurrerà "siamo orgogliosi di te"... E a me dopotutto, basterà quello!

I'm back.️️".

Sezione: Settore Giovanile / Data: Mar 31 ottobre 2023 alle 14:51
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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