Il nodo quarantena resta stretto e non è stato del tutto risolto. La richiesta dei club di procedere all’isolamento del singolo in caso di nuova positività è stata accettata. Ma con una specifica: il contagiato verrà isolato e gli altri potranno continuare ad allenarsi, ma solo nel ritiro blindato del proprio centro sportivo e senza contatti esterni. Una sorta di quarantena delle solite due settimane che, si verificasse a competizioni in corso, impedirebbe alle squadre coinvolte di scendere in campo.

Ma già si intravede la possibilità di superare l’ostacolo: le disposizioni in caso di nuova positività potranno essere attenuate nella riunione del 28 maggio, quando i dati dell’emergenza potranno portare, è la speranza condivisa, a norme ancora meno stringenti. Oppure la clausura potrà essere abolita nel protocollo relativo alla ripresa delle competizioni, mentre questo si limita alla fase di preparazione. L’aumento dei controlli già stabiliti dal CTS verrà invece mantenuto: i membri del gruppo a contatto con il contagiato "saranno sottoposti ad esecuzione di tampone ogni 48 ore per 2 settimane" (2 tamponi negativi a distanza di almeno 24 ore accerteranno la guarigione). Tenendo sempre presenti le raccomandazioni di Spadafora, e cioè "che la richiesta di tamponi non incida sul bisogno generale". A riferirlo è La Gazzetta dello Sport.

Sezione: Non solo Sasol / Data: Mer 20 maggio 2020 alle 19:27
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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