Roberta, la mamma di Giacomo Raspadori attaccante del Sassuolo e dell'Italia, nato a Bentivoglio, ma cresciuto a Castel Maggiore nei Pulcini del Progresso, è andata a lavorare alla U-Packaging di Calderara, dove fa l’impiegata. E ha raccontato la sua finale, le sue sensazioni, ai microfoni de Il Resto del Carlino - edizione Bologna: "E come ogni giorno quando arriverò a casa farò le pulizie e preparerò la cena. Siamo una famiglia normalissima".

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Diciamo quasi: non tutti possono dire di avere un figlio campione d’Europa.
"Ma per noi non cambia niente, ovviamente siamo felici per Giacomo, ma io sono andata a lavorare normalmente, come ha fatto mio marito Michele che fa l’operaio alla Cima imballaggi".

Avete sentito Giacomo?
"Ci ha chiamati dallo spogliatoio di Wembley, dopo la partita. Era molto contento, per il risultato e per la squadra".

Come ha vissuto l’accoglienza degli inglesi, tra fischi all’inno, cori contrari e la medaglia rifiutata al momento della premiazione?
"In realtà le cose che si dicono sulla forza del gruppo di Mancini sono tutte vere: i ragazzi sono molto uniti, i fischi li hanno solo compattati ancora di più. Se pensavano di creare problemi, gli inglesi hanno ottenuto l’effetto contrario".

Dove avete visto la partita?
"Mio figlio Enrico alla baracchina di Ca’ de Fabbri con la sua ragazza e gli amici. Noi a casa, con i nostri amici Antonella e Luigi, ormai si era creata una cabala".

Ce la racconti.
"Loro sono stati ’sfrattati’ dal figlio che aveva chiamato gli amici in occasione della prima partita, quindi sono venuti da noi. E visto che è andata bene, abbiamo ripetuto le stesse cose: abbiamo sempre mangiato la pizza, io una marinara, ma l’avrei scelta così anche senza cabala. E Luigi ha sempre indossato la stessa polo senza mai lavarla. Ma la partita l’hanno guardata loro tre, io no".

Come, non l’ha guardata?
"Non riesco mai, un po’ la paura che si faccia male, poi non ne capisco molto di calcio. Io mi metto in terrazzo e aspetto, tanto si capiva dai boati della gente per strada, come stava andando".

Durante l’Europeo siete mai riusciti a vedere Giacomo di persona?
"Una volta a Roma, in occasione della terza partita, contro il Galles, quando Giacomo è anche entrato in campo. Mancini aveva permesso di rivedere le famiglie. Prima l’avevamo visto esordire al Dall’Ara contro la Repubblica Ceca".

Adesso magari avrete un po’ di tempo per godervelo.
"Mica tanto, Giacomo forse passerà da casa domani (oggi, ndr), poi partirà subito per le vacanze, non so se a Riccione dove abbiamo una casa in affitto, o da qualche altra parte in Italia. Poi tornerà ad allenarsi con il Sassuolo, ma non so quali siano i programmi precisi".

E la vostra vita come cambierà?
"In nessun modo, continueremo a lavorare, io in più faccio parte della commissione cultura del Comune, recito e sono impegnata con un’associazione culturale che organizza spettacoli teatrali di rievocazione storica. Ne stiamo preparando uno sugli 800 anni del Navile proprio adesso".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Mer 14 luglio 2021 alle 11:05
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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