Hamed Junior Traore, centrocampista del Sassuolo, ha due sogni. Uno lo ha realizzato diventando calciatore, come spiega alla Gazzetta dello Sport, l'altro potrebbe riuscire a realizzarlo presto e va oltre il calcio: "Il primo sogno l’ho realizzato: sono diventato un calciatore. Quando partii dalla Costa d’Avorio avevo solo questo in testa. E il secondo... Tra poco spengo le candeline su questa bella torta e ripenso ai compleanni del passato. In Costa d’Avorio non c’era l’usanza dei regali: ci si faceva gli auguri e via. Nel 2015, in Italia, ho ricevuto i primi regali. Ma il più bel compleanno deve ancora arrivare, sarà quello che passerò qui quando potrà raggiungermi la mia famiglia: papà, mamma, un fratello e due sorelle. Sto preparando tutti i documenti. Il mio più grande sogno non è giocare la Champions League, anche se ovviamente spero di riuscirci, ma riunire la famiglia".

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Che consiglio darebbe a un ragazzo che vuole seguire le sue orme, dalla Costa d’Avorio all’Italia, per giocare a pallone?
"Di non smettere di sognare. Ma di fare di tutto per trasformare il sogno in realtà. Ci vogliono lavoro, sacrificio, fortuna, pazienza. In Africa abbiamo il calcio nel sangue. Il mio migliore amico ha affrontato il viaggio su un barcone per arrivare in Europa e fare il calciatore. L’ho saputo solo quando è arrivato in Spagna. In mare ha rischiato di morire più volte. Gli ho chiesto: “Ma lo sai che la vita è una sola?”. Mi ha risposto: “Sì, ma io ho un sogno e voglio realizzarlo”. Noi ragioniamo così. Adesso gioca nella terza serie francese ed è contento. I politici che vogliono chiudere le frontiere non hanno la percezione che a decidere di partire sono le persone che non vedono altre strade. E se non hai i mezzi, sali sul barcone senza pensare al pericolo. Il pericolo non esiste, esiste solamente il tentativo di cambiare la tua vita"..

Sezione: News / Data: Gio 17 febbraio 2022 alle 21:05
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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