Oggi pomeriggio, in occasione dell’Assemblea di Lega straordinaria convocata in settimana, si parlerà del futuro della Serie A. E’ vero che si parlerà anche della questione stipendi, ma le distanze con l’Aic restano ampie e difficilmente avvicinabili in tempi brevi. Così, dopo Juventus e Cagliari, anche altri club si stanno muovendo concretamente per raggiungere accordi interni. Prima fra tutti l’Inter: incassata la disponibilità dei giocatori, a breve si procederà con una trattativa vera e propria, magari considerando più scenari. Al centro delle discussioni, scrive il Corriere dello Sport, ci saranno i calendari. Ed è già emerso da tempo che, su questo fronte, i club della massima categoria sono profondamente divisi.

C’è chi è d’accordo nel voler concludere in qualsiasi maniera la stagione, anche a costo di sforare ad agosto, come ipotizzato dall’UEFA. E chi, invece, ritiene che non ci siano i margini per riprendere l’attività agonistica. In Belgio hanno già deciso in tal senso e, volendo, potrebbe trattarsi di un precedente. Ma resta il fatto che non saranno certo i presidenti a prendere una decisione. Innanzitutto dipenderà dall’evoluzione della pandemia, perché se non attenuasse la presa allora ogni dibattito verrebbe meno. Se, invece, ci fossero i margini almeno per un parziale ritorno alla normalità, allora l’ultima parola spetterà comunque a UEFA e Federazioni. 

Ogni club ha le sue ragioni per spingere in un senso piuttosto che nell’altro. C’è chi ha ancora interessi di classifica e, concludendo il campionato, avrebbe ancora margine per conquistare un traguardo, insperato come lo scudetto, nel caso della Lazio, oppure importante sia sportivamente che economicamente come la qualificazione alla Champions, nel caso di Roma e Napoli, ora fuori dalle prime 4. Chi, invece, non ha più interessi di classifica, o magari vuole scongiurare definitivamente il rischio di retrocedere preferirebbe chiuderla qua, nella speranza anche di riuscire a risparmiare di più con il taglio degli ingaggi dei giocatori. Già ma poi cosa accadrebbe delle classifiche e dei verdetti necessari? Il minore dei problemi è quello dello scudetto, che con ogni probabilità non verrebbe assegnato. Ma il resto? Classifica cristallizzata o altro? E ci sarebbe poi lo spettro di una serie A a 22 squadre, scenario che Gravina vuole scongiurare a tutti i costi. Perché se Benevento e Crotone fossero promossi “d’ufficio” dalla serie cadetta, Brescia e Spal, attuali ultime in classifica, accetterebbero di retrocedere senza opporsi? Il fatto che sia Cellino sia Mattioli siano per il chiudere tutto subito qualcosa lascia intendere… 

Sezione: News / Data: Ven 03 aprile 2020 alle 10:22
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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