La scorsa stagione, comunque non completamente da buttare, aveva lasciato in tutti i tifosi e gli addetti ai lavori un po’ di amaro in bocca, forse per il tanto agognato salto di qualità che alla fine non è mai arrivato. La voglia di ricominciare subito alla grande c’è, e si è visto da come è stato affrontato il mercato, con una mezza rivoluzione che ha coinvolto il reparto offensivo. Infatti, se si escludono Boga e Berardi, indubbiamente i due neroverdi più talentuosi tra gli attaccanti, ed il giovane Raspadori, pronto ad essere lanciato nel calcio dei grandi, è stato deciso di sostituire tutti gli altri giocatori che non hanno mai convinto fino in fondo. Gli arrivi di Caputo e Defrel, riempiono ora gli spazi lasciato da Matri, Babacar, Di FrancescoBrignola. Il primo, ormai in età avanzata, non era più in grado di garantire molti minuti in campo e grande continuità, così che nella scorsa stagione ha racimolato solo 19 presenze.

Nel senegalese invece, De Zerbi ha sempre riposto grande fiducia, dichiarando anche che non si sarebbe stupito nel vederlo capocannoniere del campionato nel giro di due anni, eppure così non è stato. 7 reti in un anno sono troppo poche per un giocatore con quelle aspettative, poche come le presenze che è riuscito a guadagnarsi Brignola. Arrivato da Benevento con buone aspettative e con il vantaggio di conoscere già De Zerbi, ha arrancato nonostante il tecnico gli abbia più volte dato occasioni, ed infine questa insoddisfazione ha portato al suo passaggio al Livorno.

Discorso simile potrebbe essere fatto per Federico di Francesco, che nella prima parte di campionato ha segnato due reti e giocato con continuità, mentre nel girone di ritorno è quasi completamente uscito dalle rotazioni, disputando solamente 9 minuto nelle ultime 8 gare. Una vera e propria rivoluzione quindi per il reparto offensivo, con tre conferme (Raspadori compreso) e quattro partenze, nella speranza che il nuovo volte del Sassuolo regali tante soddisfazioni.

Sezione: News / Data: Sab 07 settembre 2019 alle 16:37
Autore: Giovanni Fiori
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