Andrea Pinamonti fa sempre discutere e probabilmente farà sempre discutere. È così da due anni a questa parte, da quando il Sassuolo ha investito 20 milioni di euro (cifra più alta di sempre spesa per un giocatore), sarà così anche nel prosieguo della sua carriera? Le aspettative, sin dal primo momento, sono state altissime e lui, Andrea da Cles, è uno che ha le spalle larghe, è uno che ama prendersi delle responsabilità. A volte, lo abbiamo già scritto, sarebbe meglio pensare a giocare invece che perdere tempo a rispondere (da permalosetti) alle critiche, non solo le nostre ma anche ai mugugni dei tifosi, e la risposta migliore, quella che conta davvero, quest'anno il più delle volte è arrivata sul campo perché poi, in una di quelle dichiarazioni, il Pina ha tirato fuori ancora una volta l'orgoglio: "Mi hanno insegnato che un attaccante si giudica solo dai gol".

Ecco, quel "solo" a nostro avviso è sbagliato. Il calcio è semplice nella sua complessità, il portiere deve parare e l'attaccante deve segnare, sì ma il calcio è anche cambiato (non sta cambiando, è già cambiato). Non è mai davvero così, ma da un attaccante ci si aspettano soprattutto i gol. I numeri. E quest'anno i numeri, che forse non basteranno a farlo prendere in considerazione per gli Europei con la Nazionale (ma d'altronde non si guardano solo quei 'dannati' numeri) sono dalla parte del centravanti scuola Inter. Doppia cifra, primo obiettivo personale raggiunto: 10 gol in campionato più uno in Coppa Italia e ci sono ancora 6 gare all'appello per migliorare il bottino e magari raggiungere o superare il record personale di 13 raggiunto nell'anno a Empoli. Inoltre, con il gol realizzato al Milan è una sola rete dall’entrare nella top-10 dei migliori marcatori del Sassuolo in Serie A (a quota 16 Gianluca Scamacca e Hamed Traoré) e a due dall’ottavo posto (17 per Nicola Sansone).

Lo scorso anno le critiche (anche e soprattutto) arrivavano per i numeri, 5 gol soltanto realizzati in campionato nonostante la grande fiducia concessagli da Alessio Dionisi. E quest'anno, da questo punto di vista, le cose sono cambiate (ma le critiche sono rimaste). Prestazioni migliori - perché a noi invece hanno insegnato ad andare oltre e a leggerli quei numeri che altrimenti buttati lì, in pasto alla legione di imbecilli dei social (cit.), resterebbero freddi numeri - e già il doppio del gol. È una buona base di partenza. Non era semplice e soprattutto non era scontato, in un'annata maledetta per la squadra.

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Forse Pinamonti non sarà mai un bomber da 20 e passa gol a stagione, forse riuscirà a diventarlo, forse continuerà sempre a far discutere e ad essere un giocatore discusso. Non ha la tecnica e quel tiro da fuori che aveva il suo predecessore e con il quale deve fare i conti anche in nazionale, ovvero Gianluca Scamacca. È un giocatore diverso ed è ingiusto fare il paragone, lo sostenevamo anche l'anno scorso. Il Pina, come ci raccontò Dionisi in esclusiva, non ha una caratteristica in cui eccelle, in cui spicca più di tutti, come ad esempio il tiro di Scamaccone di cui sopra, ma lavora tanto per la squadra, troppo spesso (questo è un difetto) gioca spalle alla porta e non dà del tu alla porta avversaria, ma quest'anno ha timbrato il cartellino 10 volte.

Poi si può discutere su tante cose, sulla spesa fatta dal Sassuolo, sul valore assoluto del giocatore (ma questo è anche legato al 'gusto' personale e alle idee di un tifoso, di un giornalista o di una persona), e su tante altre questioni ma poi alla fine, gira che ti rigira, la gente sai che cosa vuole? Vuole Natale con la neve (cit.). Vuole le cose più scontate e dal centravanti (finché non si cambierà mentalità) si aspetta soprattutto i gol. E quest'anno i numeri, che speriamo servano a salvare il Sassuolo, sono dalla parte del centravanti del Sassuolo. Piaccia o non piaccia.

Sezione: News / Data: Gio 18 aprile 2024 alle 12:53
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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