Mulattieri: "Sogno di confermarmi in A. Sassuolo, Inter, il pianoforte con De Vrij: dico tutto"

A tutto Samuele Mulattieri! Il centravanti del Sassuolo protagonista di una video intervista con i ragazzi di ChiamarsiBomber. Ecco le sue parole trascritte per voi da SassuoloNews.net: "È stato tanto importante, il mister comunque lavora bene con i ragazzi, cerca di migliorarli singolarmente e poi il gruppo trae il giovamento di questo. Con lui mi sono trovato bene sia a Frosinone che quest'anno, siamo contenti".

Io sto facendo un viaggio per l'Italia e sto incontrando alcuni ragazzi che hanno vinto l'MVP della serie BKT. Tu sei uno di questi, adesso voglio fare un passo indietro. Cioè dall'inizio della tua avventura in serie BKT, l'esordio con lo Spezia, 14 aprile 2018 se non sbaglio. Che ricordi hai di quel momento?
"Mi ricordo, avevo fatto molto bene la prima parte in primavera con lo Spezia e poi mi avevano messo fisso con la prima squadra e avevo esordito appunto a Frosinone. Era stata una bellissima giornata, mi ricordo comunque quando ho visto quello stadio lì sono entrato, ero un po' spaesato perché non ero abituato a un pubblico del genere. È stato un bellissimo momento, un bel ricordo, avevo giocato anche abbastanza bene, quindi un bellissimo ricordo".

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Lo stadio di casa, mi piace andare a rileggere quello che dite e quel giorno hai detto questo è solo il punto di partenza, sette anni dopo sei contento del percorso che hai fatto fino a qui?
"Ma sì, secondo me ho fatto un bel percorso, si punta sempre più in alto chiaramente, quindi diciamo cerco di non accontentarmi di quello che ho fatto, sono contento ma non mi accontento quindi cerco di puntare sempre più in alto a partire dall'anno prossimo".

Senti, se ti chiedo di scegliere un momento che hai vissuto in questi scorsi giorni, un momento della promozione qual è il tuo momento intimo, se puoi, se vuoi condividerlo?
"Un momento intimo, preciso, diciamo non ne ho uno, comunque dopo ogni vittoria siamo sempre contenti quindi non ti saprei dire un momento preciso, però è stato un bellissimo anno, abbiamo raggiunto un bell'obiettivo".

Se invece torniamo indietro e parliamo del Frosinone, che esperienza è stata quella di Frosinone e che ricordi hai di quella vittoria del campionato della Serie BKT?
"È stato un anno bellissimo, chiaramente magari rispetto a quest'anno in cui ci davano un po' più per favoriti quell'anno lì siamo partiti con meno aspettative, quindi è stata tra virgolette più una sorpresa la vittoria di quel campionato però è stato anche quello un anno bellissimo come quest'anno, un grande gruppo, grandi persone, grandi giocatori di qualità, quindi sono contento sia di quell'anno lì che di questo".

Diciamo che la tua carriera ti ha portato a fare un bel viaggio per l'Italia, perché la Serie BKT viene definita il campionato degli italiani, tu sei partito dalla Spezia che era casa, poi Crotone, Frosinone e adesso Sassuolo, che ti hanno dato queste città? 
"Sì, poi ho fatto anche in Olanda un anno. Sono passato a Spezia, che comunque è la città dove sono cresciuto, quindi sarà sempre legato a Spezia, sono cresciuto dalla prima media, che ero in prima media, fino a 17 anni, poi sono andato all'Inter, lì è stato il paese dove sono cresciuto, dove ho fatto tutto il settore giovanile, poi sono andato all'Inter, anche lì mi sono trovato molto bene, ho fatto due anni di primavera, al primo anno ho giocato un po' meno, al secondo anno invece ho fatto molto bene, poi ho iniziato ad andare in prestito a Crotone anche, mi sono trovato molto bene, una bellissima società, è stato il mio primo anno da professionista in Italia, anche quell'anno lì mi sono trovato molto bene, a parte che è stato un anno un po' duro dal punto di vista di squadra, siamo retrocessi, e poi a Frosinone la vittoria è stato tutto magico".

Mi hai parlato dell'Inter e mi hai parlato di un'esperienza in Olanda, sono molto curioso dell'esperienza in Olanda perché vedendo il percorso è stata un'esperienza un pochino controcorrente, mi racconti qual è stata la decisione che hai preso, perché ti sei voluto rimettere in gioco, quali sono stati i motivi che ti hanno portato lì a Volendam?
"In realtà perché avevo fatto un anno in primavera che avevo fatto molto bene,poi c'era stata l'interruzione per il Covid, quindi a marzo era finito tutto, e quindi siamo stati in casa, poi ho iniziato ad allenarmi con la prima squadra dell'Inter, e poi quell'anno lì il mercato chiudeva a ottobre, se non sbaglio. Non avevo tantissime richieste io in Italia, quindi mi ricordo mi aveva mandato il procuratore un messaggio dall'allenatore Wim Yonk, in cui mi spiegava dove mi faceva giocare, quello che pensava di me, e sono rimasto molto colpito da quello che mi aveva scritto, quindi si vedeva la voglia di avermi in squadra. Mi hanno voluto con molta forza e ho fatto questa scelta. Non conoscevo la società, però è stata una scelta secondo me giusta, perché mi sono trovato molto bene, sia con le persone che con i compagni, comunque una realtà nuova, un nuovo tipo di calcio, comunque era il mio primo anno da professionista, l'ho fatto lì e ho imparato tante cose, sia dal punto di vista calcistico che dal punto di vista umano, perché non avevo mai vissuto da solo, quindi quell'anno lì da solo, lontano da tutti, a fare tutte le cose in casa, è stato un anno molto formativo, sia calcisticamente che non".

Se invece torniamo per un secondo al settore giovanile, hai fatto comunque un'altra fila importante con l'Inter, durante il tuo percorso di crescita c'è stata qualche figura chiave, qualche veterano che ti ha dato consigli, hai avuto l'occasione di allenarti con la prima squadra...
"Mi sono allenato spesso con loro, ci sono tantissimi giocatori, non ti riesco a dirne uno, sono veramente tantissimi i campioni con cui mi sono allenato, con cui ho anche parlato, non me ne viene in mente uno di preciso. Mi ricordo Kolarov, che è una grandissima persona, me lo ricordo, ci parlavo spesso, aiutava molti giovani,quindi lui me lo ricordo con piacere, però guardando gli allenamenti comunque ho avuto modo di imparare tantissimo, cioè allenandoti con Lukaku, Lautaro, giocatori così, imparavo tantissimo".

E se invece ti dico, perché ho letto, sono andato a curiosare, c'è una passione per il pianoforte condivisa con Stefan De Vrij, è vero?
"Sì, è vero, con lui ci vado molto d'accordo, suonavamo spesso insieme in camera, mi ha dato anche dei biglietti per andare a vedere i concerti di Ludovico Einaudi, siamo due appassionati anche della sua musica, Anche con lui ci vado d'accordo, è una grande persona".

Da dove nasce la passione per il pianoforte?
"In realtà è nata dopo il Covid, quando mi allenavo lì in prima squadra, mi hanno spostato in una casa a Cormano, tra i ragazzi c'era un pianoforte lì, comunque la passione per la musica ce l'ho sempre avuta, quindi ho iniziato a provare, a strimpellare tra virgolette e poi ho iniziato a prendere qualche lezione, da lì mi è nata questa passione, tutt'oggi magari anche per rilassarmi o per tenere anche impegnato al cervello, quando sono a casa mi rilassa e ogni tanto suono, imparo pezzi nuovi".

Ci sono altre cose che ti piace fare, altre cose che ti piacciono, altri interessi?
"In realtà io sono una persona abbastanza semplice, quando sono a casa magari leggo, guardo film, sto con i miei amici, con i miei genitori, comunque sì, leggo tanti libri e guardo tanti film, basta".

Se parliamo sempre del percorso di crescita, mentre sognavi tutto questo, c'è stato un calciatore a cui ti ispiravi?
"Da piccolo i miei due idoli, che dico sempre, sono sempre stati Milito e Ibrahimovic, quindi mi ricordo benissimo Ibra quando giocava all'Inter, era il mio idolo col numero 8, quindi sì, loro due, sono cresciuto con loro".

E adesso c'è qualcuno in particolare che ti piace guardare?
In realtà gli attaccanti forti in Europa li guardo un po' tutti, le partite le guardo un po' tutte, cerco di rubare un po' di segreti da tutti, quindi non ce n'è uno in particolare".

Insomma, hai parecchia esperienza nella Serie BKT, no? Che cosa può dare questo campionato a un giovane che muove i primi passi nella sua carriera?
"È un campionato tosto, le partite sono difficili, quindi le squadre sono forti, è un campionato magari con meno spazi rispetto anche, non so, dove ho giocato in Olanda, che lì ci sono magari più spazi, quindi è un campionato tosto, ti insegna tanto. Ti prepara. Poi chiaramente in Serie A poi i ritmi, l'intensità è molto più alta".

Se ti chiedo invece un sogno per il futuro, che cosa ti piacerebbe realizzare?
"Ma un sogno, io cerco di fare il meglio possibile ogni giorno, mi piacerebbe fare una bella stagione in Serie A, comunque cercare di confermarmi in Serie A e poi si vedrà quello che succede".

Senti, visto che come ti ho detto prima sono qui perché sto facendo un giro per l'Italia insieme a Chiamarsi Bomber, cercando di raccontare le storie dei ragazzi che hanno vinto il premio MVP della Serie BKT, posso chiederti qual è il tuo rapporto con i riconoscimenti individuali, che cosa ne pensi?
"Un riconoscimento individuale fa sempre piacere, nel senso, fa molto piacere. Poi chiaramente pensiamo alla squadra, pensiamo a vincere, a ottenere gli obiettivi collettivi".

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