Il calciomercato Sassuolo degli ultimi tempi, per certi versi, non è stato semplicissimo. E ora c'è un nuovo indicatore che va oltre il famoso indice di liquidità che potrebbe complicare le cose, non solo al Sassuolo ma anche ad altre 6-7 società di Serie A. L’attuale scenario economico del calcio italiano si caratterizza per una notevole precarietà e instabilità. Fino a poco tempo fa, tra gli strumenti principali per monitorare la solidità finanziaria delle società calcistiche, vi era l’indice di liquidità, un parametro che misurava la capacità di un club di far fronte ai propri debiti a breve termine. L’idea alla base di questo indice era di mantenere un equilibrio finanziario: più il rapporto si avvicinava a quota 1 (dove incassi e debiti si equivalgono), maggiore era la percezione di salute economica dell’azienda sportiva.

Con l’aumento della soglia da parte della FIGC, che ha elevato il limite da 0,5 a 0,6, si è innescata una disputa legale tra la Lega Serie A, allora guidata da un Casini ormai dimenticato, e la federazione stessa. La FIGC desiderava utilizzare questo indice come criterio esclusivo di ammissione al campionato, mentre le società indebitate si opponevano, preferendo adottare un approccio più articolato. Alla fine, si è arrivati a un compromesso che ha incluso altri due indicatori: il rapporto di indebitamento e il cosiddetto “costo del lavoro allargato” (CLA). 

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Il CLA rappresenta il rapporto tra i costi del lavoro — inclusivi di stipendi e ammortamenti — e i ricavi derivanti da diritti TV, sponsorizzazioni e biglietteria. Questo parametro si è rivelato particolarmente influente, soprattutto a gennaio, poiché può limitare il mercato e si ispira alla “squad cost rule” dell’UEFA, che impone alle squadre partecipanti alle competizioni europee di mantenere le spese salariali entro il 70% dei ricavi. Per la stagione 2023-24, la soglia UEFA era stata fissata al 90%, ma la strada intrapresa da Nyon si sta spostando verso limiti più stringenti.

Come riferito dal Corriere dello Sport, i rischi sono concreti: almeno sei o sette squadre del massimo campionato potrebbero trovarsi fuori norma con il CLA, che attualmente è fissato allo 0,8. Tra queste, spiccano Lazio e Napoli, le cui criticità derivano rispettivamente dalla riduzione dei ricavi e dall’aumento dei costi legati ai cartellini e agli ammortamenti. Anche alcune realtà di dimensioni più contenute sono a rischio. Le società hanno presentato la documentazione richiesta entro il 1° dicembre alla nuova commissione, voluta dai ministri Abodi e Giorgetti e presieduta da Atelli, incaricata di analizzare i conti e stilare la lista di quelle in regola e di quelle fuori soglia.

Entro metà dicembre, sarà annunciato il responso: le società che risultano non conformi riceveranno il cosiddetto “blocco soft”, che consente comunque operazioni di mercato ma in equilibrio di bilancio, con una sessione di mercato a saldo zero. Tra le società a rischio, secondo l’ultima rilevazione di settembre, figurerebbero Sassuolo, Genoa, Pisa, Torino, Roma e Fiorentina. Alcune di queste, come la Roma, sono riuscite a rientrare nei parametri grazie all’impegno diretto delle proprietà. Per altre, invece, l’adeguamento sarà più complesso: tra le soluzioni ci sono plusvalenze e aumenti di capitale.

Il presidente federale Gravina ha spiegato che "valore della produzione e costo del lavoro devono essere coerenti. Non si tratta di vietare la spesa, ma di farla in modo sostenibile, con risorse proprie". La decisione finale spetterà comunque alla commissione competente.

A marzo 2024, il piano economico di Gravina, che prevede tre parametri non ammessi, è stato approvato anche dalla Serie A. I club rischiano di pagare il prezzo delle proprie scelte: per rispettare la soglia dello 0,8, con una spesa di 100 milioni di euro tra ingaggi e cartellini, serviranno ricavi di almeno 125 milioni. A partire dall’estate, nonostante le resistenze di molti presidenti, si procederà con un ulteriore abbassamento della soglia allo 0,7, il che significa che, mantenendo invariata la spesa, i ricavi dovranno salire a 145 milioni di euro.

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Sezione: News / Data: Ven 05 dicembre 2025 alle 09:44
Autore: Manuel Rizzo
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