Il suo calcio ha portato una squadra ripescata in C alla semifinale per la B. E da lì il salto al Venezia e quindi l’Empoli dove ha stravinto la B a maggio. Ora il Sassuolo Calcio. Mister Alessio Dionisi, tecnico dei neroverdi, all'esordio in Serie A, ha parlato alla Gazzetta dello Sport, raccontando il suo passato ma anche le sue aspettative in neroverde.

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Dionisi, viene spontaneo, perché ha lasciato Empoli?
"Non ho mollato Empoli, ho scelto il Sassuolo. Mi è sembrato un privilegio. Chiaro che non mi sono lasciato benissimo. Ma l’ho fatto per mettermi in discussione. Sarà una stagione stimolante anche se non sarà facile ripetere l’ottavo posto. Non sono ossessionato da questo, vivo senza assilli, consapevole che il valore della squadra c’è".

Torniamo al punto precedente. Lei è sempre andato via... Imola, Venezia, Empoli.
"Ho avuto la fortuna di mettermi ogni volta in discussione".

E’ più difficile lasciare una donna o un club?
"Premesso che ho appena sposato Maila (che sta prendendo la terza laurea) e che non la lascerò mai, in generale è più difficile lasciare un gruppo di lavoro col quale hai condiviso tanto".

Ha sentito il suo predecessore Roberto De Zerbi?
"Sì, l’ho chiamato prima di cominciare. E’ stato disponibile".

Era mai andato a vedere il Sassuolo nello scorso campionato?
"Sì, una volta. Sassuolo-Samp".

Anche lei parte dalla tanto discussa costruzione dal basso e dal 4-2-3-1 di De Zerbi.
"Non è un diktat, ma ci credo. A Imola è stato un punto di partenza. Portiere e difensore cercano di costruire. Sì, ripartiamo da quell’idea".

Finora lei ha usato il trequartista, con un 4-3-1-2.
"Ma anche qui c’è il trequartista. Qualità ne abbiamo da vendere".

Quindi potete ripetere l’ottavo posto. Veronica Squinzi, oggi vice presidente. la figlia dell’indimenticato Giorgio, sembra ambiziosa e dice che non bisogna mai smettere di pedalare e che si vince di squadra.
"
L’idea è quella di fare il massimo tutti i giorni".

Lei pensa di essere un azzardo da parte di chi l’ha scelta?
"Azzardo è il Casino. Una scelta coraggiosa sì. Ho zero presenze in serie A".

Come è stato l’impatto con Carnevali e Rossi quando l’hanno scelta?
"Beh, va detto che prima hanno fatto un passaggio con l’Empoli. Il primo con cui ho parlato è stato Giovanni Rossi. E’ stata una sensazione piacevole".

Come si conquista la credibilità, senza aver mai allenato in A e avendo giocato in C, davanti a un gruppo di professionisti navigati, a dei campioni d’Europa, a gente che da anni guadagna cifre importanti?
"Confermando con i fatti le parole che si dicono. Io credo nei rapporti con le persone. Vorrei entrare in ogni persona".

Come si regola con un attacco così forte come quello che sta allenando?
"Sono forti, ma devono essere supportati, la qualità c’è in tutte le zone del campo".

Che impressione le ha fatto Ciccio Caputo?
"E’ un esempio per i più giovani. Perché è uno che non si accontenta, la voglia che ha ancora di migliorarsi è incredibile".

Qui le personalità abbondano. da Magnanelli a Consigli a Peluso.
"E non ha citato Pegolo, l’altro portiere che in ritiro si è allenato anche con un po’ di mal di schiena. Basterebbe vederli e aiutano tutti. Io nello spogliatoio non entro, ma in questo spogliatoio c’è tanto di loro".

Come immagina i campioni d’Europa che devono arrivare, premesso che difficilmente avrà Locatelli?
"Non vedo l’ora di conoscerli".

Sul mercato fa fare alla società?
"Sì, come è giusto che sia, poi è chiaro che ci si confronta".

Allegri, Sarri, Semplici, Spalletti e ora Dionisi. Voi toscani in serie A siete la maggioranza. Conosce qualcuno di questi colleghi?
"Ho incrociato Semplici una volta a un premio. Ma non li conosco. E’ un onore essere tra loro. Ho sempre detto che mi intriga Allegri".

C’è un calciatore che non vede l’ora di affrontare?
"Dybala. Un grande talento che mi ha sempre incuriosito".

Prepariamoci al campionato: abito o tuta?
"In serie A si va in abito. ma a Empoli stavo in tuta".

Cominciamo la nuova stagione forti di un titolo europeo appena conquistato. Cosa ci porta in dote il trionfo di Londra?
"Dà lustro al campionato. Ma non fermiamoci a questo. Può essere un punto di partenza. Il Mondiale del 2006 mi sembrava un punto di arrivo".

Cosa l’ha colpita tatticamente della squadra di Mancini?
"Il coraggio che lui ha saputo dare a questo gruppo".

Parliamo di lei: sembra tranquillo, senza vizi, senza pecche. Fuma, beve, fa serate?
"No, non ho grandi vizi. Guardo tanto calcio, perché credo che da ogni partita si possa prendere uno spunto, un qualcosa".

Neppure a tavola? Qui in Emilia si mangia bene eh.
"Vado matto per pizza e piadina. Che si sposa con i salumi che qui sono una garanzia".

Sua figlia Giorgia ha 12 anni. Lei ora è un allenatore di A. Com’è il rapporto?
"Mi deve vedere semplicemente come suo papà. Ovviamente non segue il calcio, non veniva a vedere me che allenavo. ma col tempo ha capito che faccio questo lavoro e che c’è la lontananza e ci si vede purtroppo una volta alla settimana. Ma le persone che ti vogliono bene non si misurano con la quantità di tempo da condividere, ma con la qualità del tempo da passare insieme".

Dionisi
Sezione: News / Data: Sab 31 luglio 2021 alle 10:42
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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