"Quando ero piccolo dissi a mio padre: voglio giocare in Serie A. Lui rispose: ne hai da mangiare, di minestra. Oggi posso dirlo: ce l'ho fatta". Così Gianpiero Piovani, allenatore del Sassuolo Femminile, ai microfoni di Brescia Oggi. Il tecnico dei neroverdi ha conquistato il cuore del Brescia Femminile e ha parlato della sua precedente esperienza bresciana, del calcio femminile e della sua avventura a Sassuolo.

Da allenatore ha conquistato il cuore del Brescia: il Brescia Calcio Femminile.
"Quando il presidente Giuseppe Cesari mi propose di guidare la sua squadra, allenavo da 4 anni le giovanili della Feralpisalò. Accettai: volevo nuovi stimoli".

Giugno 2017: un momento difficile per il Brescia. La Figc aveva appena stabilito che i club maschili acquisissero un settore femminile, pena il pagamento di una multa. Così accanto alla Juve nasce la Juventus Women, che subito mette gli occhi sul fortissimo Brescia: gran parte della squadra si trasferisce a Torino. Restano le attaccanti Daniela Sabatino e Cristiana Girelli, i portieri Camelia Ceasar e Chiara Marchitelli. A Milena Bertolini subentra Gianpiero Piovani da Gerolanuova.
"Un amico mi aveva portato a vedere Brescia-Como: mi piacque - racconta -. Tornai con la Fiorentina, così conobbi Cesari e il direttore sportivo Cristian Peri".

Senza fuoriclasse come Cernoia, Rosucci e Bonansea, il nuovo Brescia è dato per spacciato. Invece disputa una grandissima stagione. Cesari, Piovani e Peri ricostruiscono in breve una squadra competitiva: entrano in rosa giocatrici eccezionali come Brooke Hendrix, oggi centrocampista del Washington Spirit, e Manuela Giugliano, giovane asso della Nazionale.
"Quando Peri mi mostrò un video di Hendrix decisi all'istante: dalla prima partita non l'ho più tolta - ricorda Piovani -. Giugliano era stata presa per fare la trequartista, ma intuii che sarebbe stata meglio come riferimento della difesa. Tante azioni vincenti partivano dai suoi piedi".

Fondamentale l'apporto delle veterane Girelli, Marchitelli e Sabatino.
"I miei punti di riferimento, dentro e fuori. Cristiana è stata un capitano insostituibile, con Daniela mi ha aiutato a capire il calcio femminile".

Intelligenza tattica e spirito di gruppo vengono ripagati con la conquista della Supercoppa.
"Un anno fantastico: la Juve, che avrebbe dovuto stravincere il campionato, si deve giocare tutto nello spareggio contro di noi".

L'impresa di Piovani non passa inosservata: lo assume il Sassuolo. Il primo anno finisce al 5° posto, lo stesso del campionato in corso. Con Piovani c' è Daniela Sabatino, autrice di 12 dei 27 gol del Sassuolo e seconda tra i marcatori di A, una rete sotto la juventina Girelli. Guarda caso.
"L'ingresso dei grandi club è stato fondamentale: oggi dietro le squadre femminili ci sono società di altissimo livello. Il Sassuolo ne è l'esempio: ci alleniamo da professioniste".

Lavorare con le donne è diverso?
"Sul campo cambia nulla. Con risultati migliori: le ragazze sono ricettive, assorbono le indicazioni. E senza alzare la voce come con gli uomini. Ma devi essere chiaro. E niente bugie: se ne accorgono subito".

Se oggi il Sassuolo può dire la sua in Serie A, il merito è anche dell' allenatore che ha conquistato il cuore di Brescia.
"Un giorno tornerò, per rimettere insieme i pezzi e finire quel lavoro che abbiamo cominciato".

Sezione: Sassuolo Femminile / Data: Sab 08 febbraio 2020 alle 20:58
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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