Roberto De Zerbi, ex allenatore del Sassuolo, attuale guida tecnica dello Shakhtar Donetsk, ha parlato a sport.ua dicendo la sua sul momento e sul futuro suo e della panchina degli ucraini: "Purtroppo non sappiamo cosa accadrà domani, quindi è molto difficile dire cosa accadrà tra un mese o due mesi. Quando è iniziata la guerra ho rilasciato interviste ai media italiani e ora posso solo confermare quanto detto. Mi piacerebbe rimanere allo Shakhtar, anche se lo Shakhtar non ha una squadra così forte come prima dell'inizio della guerra. Anche se il mio stipendio è minimo, non si tratta di soldi adesso. Sono pronto per allenare gratis per un anno, ma non è questo il problema. L'unico problema è capire se ci sarà il campionato o meno".

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Ancora Roberto De Zerbi: "Naturalmente, tutto ciò che riguarda la guerra è una tragedia, prima di tutto. E poi c'è la mia tragedia personale, poiché è molto difficile moralmente, anche io soffro. La mia squadra è come un bambino. Quando inizi a lavorare per la prima volta, la squadra è ancora piccola e ogni giorno impara qualcosa, cresce, si sviluppa. E poi arriva il momento in cui la squadra diventa adulta, quindi me ne vado. Così è stato con il Sassuolo ed è così che volevo farlo qui. La mia squadra era molto forte, eravamo al 30-40% del nostro potenziale. Con l'aggiunta di due giocatori nella prossima finestra di mercato, avremmo potuto scrivere la storia, e non solo la storia in Ucraina. Il mio obiettivo allo Shakhtar era raggiungere i quarti di finale o le semifinali di Champions League. È chiaro che ciò non accadrebbe immediatamente, ma dopo due o tre anni. Questo obiettivo ha stimolato sia me che il presidente, Darijo Srna e Sergei Palkin. E poi, un giorno, questo bambino ci è stato tolto di mano, rubato".

Conclude mister De Zerbi: "Sto aspettando il momento in cui sarà chiaro cosa accadrà al campionato ucraino. Parlo spesso con Pavelko, che mi è sempre stato accanto. Ma capisci, faccio il mio lavoro con passione, e se c'è la consapevolezza che non ci sarà il campionato ucraino, devo prendere una strada diversa e capire dove lavorerò dopo. Ad oggi, non ho negoziato con nessun altro team. Non voglio parlare con nessuno, perché oggi sono l'allenatore dello Shakhtar".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Lun 25 aprile 2022 alle 12:49
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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