I migliori giovani della Serie A seduti con i piedi per terra, intervistati da DAZN. Il protagonista della nuova puntata di "Piedi per terra" dedicata ai giovani talenti italiani è Manuel Locatelli del Sassuolo. Ecco le sue parole: "Sono un vecchio giovane nel senso che ho cominciato molto presto ma sono sempre giovane. E' vero che ora si punta di più sui giovani e per me è sempre bello rappresentare i giovani anche se ormai ho 22 anni, ho le mie esperienze e sono più maturo rispetto a quando ho iniziato. Se sono ancora una promessa del calcio italiano? Spero di essere, spero di non essere solo una promessa ma una realtà".

Si inizia con un messaggio audio di Maresi, suo ex compagno, che canta una canzone di Guè Pequeno.
"Ho ricordi bellissimi. I sacrifici sono iniziati da lì, non andavo a casa dopo la scuola e prendevo il pullmino e andavo. Il nostro modo di passare il tempo era quello, cantavamo per diventirci. Se c'è entusiasmo io poi mi metto in mezzo anche se non sono un cantante".

Eri il 10 del Milan, eri anche il figo della scuola?
"In seconda superiore facevamo un concorso 'I più belli' e votavano i più grandi e io sono arrivato secondo. C'erano le ragazze più grandi che venivano a vedermi e io un po' mi atteggiavo. Ora però sono impegnato con una persona che mi ha aiutato molto".

La fidanzata di Locatelli ha mandato un video.
"E' un video imbarazzante. Stavo parlando con delle formiche, eravamo in vacanza. C'era una casa bellissima, abbiamo provato di tutto per farle andare via e ho provato anche a parlarci".

Il gol alla Juve: una cosa positiva o una cosa che ha avuto delle ripercussioni negative?
"E' stata l'emozione più bella della mia vita. Fare un gol a Buffon a San Siro, il portiere più forte della storia, davanti a 80mila persone. Sono emozionato e ho ancora i brividi ma dopo ci sono tutte le sfaccettature. Hanno creato delle aspettative esagerate su di me ma il primo ricordo del gol è sicuramente positivo".

Ti sei creato anche tu delle pressioni?
"Anch’io ci ho messo del mio dicendomi che dovevo far di più, non ero tranquillo di testa in allenamento e partita e questo mi ha creato problemi".

Senti di esserti montato un po' la testa?
"Montare la testa assolutamente no, genitori e amici mi hanno sempre fatto stare coi piedi per terra. Non che credessi di essere il più forte di tutti, ma ero convinto di dover fare giocate importanti e gol ogni partita, mi facevano credere questo e non ero pronto. Ho sofferto questo: prima i titoloni sui giornali e poi le critiche, non è stato facile".

Prima di te c'è stato Esposito, classe 2002, che ha segnato un gol a San Siro: cosa gli diresti?
"Goditi questi momenti però stai tranquillo e concentrato che il calcio non è solo questo, non è solo rose e fiori, arriveranno momenti difficili e in quei momenti lì si vede se un giocatore è forte".

Nella memoria collettiva il tuo primo gol in A è a Buffon ma...
"Il primo gol l'ho fatto al Sassuolo a Consigli. Al 73' che è il mio numero di maglia. Mi ricordo le lacrime, dedica alla mia famiglia fantastica. Anche lì sono emozioni incredibili. Mi prendono in giro quando piango, sono molto sensibile, anche sui saluti, mi commuovo facilmente".

Messaggio di Balzaretti che elogia De Zerbi e le prestazioni del centrocampista in questa stagione con il Sassuolo, che si conclude con queste parole: 'A fine anno sarai pronto per un grande club e anche per la Nazionale'.
"E' una cosa che ha detto anche i miei genitori, che quando c'è un ostacolo si fanno tre passi indietro e poi si salta l'ostacolo. La società non credeva in me e dovevo cambiare aria. I primi mesi sono stati difficili ed ero venuto a Sassuolo con la mentalità sbagliata, mi alllenavo in maniera differente e ora cerco di non sbagliare nulla, anche in allenamento".

1049 passaggi riusciti e 101 palle recuperate: il migliore nel Sassuolo.
"Ho più continuità, sento più fiducia in me. Prima mi mettevano solo basso nei tre e interpretavo il ruolo secondo le mie caratteristiche ma ora potrei fare anche questi tre ruoli. Io preferisco giocare in un centrocampo a due, a sinistra, ma mi trovo bene anche a tre".

Dove senti di poter migliorare?
"Devo fare più gol, anzi, devo fare gol perché non ne faccio".

De Zerbi?
"La cosa che mi ha incuriosito di più è che lui spinge al 100% in ogni allenamento, vinci la partita e il giorno dopo spinge ancora al 100% e questa cosa ti aiuta per forza".

Vuoi andare in un top club?
"Vorrei tornare in una grande squadra, sono ambizioso, non so quanto mi ci vorrà. Spero di andarci al più presto ma non faccio viaggi mentali, ne ho già fatti tanti, penso solo a spingere in ogni allenamento e al presente".

Hai sentito Mancini? Ha detto: 'Locatelli dopo l'Europeo è dei nostri'.
"Parole importanti che mi spronano a fare meglio. Non so se ce la faccio già per l'Europeo, io punto sempre a fare meglio, le sue parole mi fanno dare di più".

Sezione: News / Data: Lun 17 febbraio 2020 alle 18:44
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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