A Le Iene un direttore di gara di Serie A ancora in attività ha scelto di parlare per rivelare alcune presunte anomalie del sistema arbitrale italiano. Il diretto interessato, che ha deciso di rimanere anonimo, ha riportato fra gli altri un esempio relativo all'espulsione poi revocata del portiere Provedel durante la sfida tra Sassuolo e Lazio. Ecco le sue parole: "In questa stagione sportiva, il caso più clamoroso a mio parere è quello che è avvenuto in Sassuolo-Lazio, dove si verifica una situazione per cui l’assistente arbitrale in campo valuta che il portiere abbia preso il pallone con le mani al di fuori dell’area di rigore e quindi in questo caso il regolamento parla chiaro: espulsione per il portiere ma in questo caso l'assistente è stato smentito dal VAR. In che senso? Il VAR ha mandato delle immagini secondo le quali il portiere della Lazio avrebbe in realtà preso il pallone con le mani sulla linea dell'area di rigore delimitante l'area di rigore. L'azione del portiere era regolare. In questo caso l'espulsione è stata revocata. Le immagini che sono state mandate dal VAR al pubblico erano chiaramente a sostegno della decisione presa dal VAR. Ma in realtà ci sono altre immagini dove si può chiaramente verificare che il pallone che è stato toccato dal portiere in un primo momento, evidentemente è stato toccato al di fuori dell'area di rigore. Quindi bisogna capire qual è il frame corretto. Quello che non è stato mandato dal VAR o quello che è stato mandato dal VAR in onda?".

Poi l'arbitro ha parlato di Juve-Roma e il gol di Rabiot: "Un esempio relativo al lavoro del VAR nel valutare la posizione di fuorigioco di Adrien Rabiot, nell'azione che ha portato al gol decisivo del francese: "Un caso recente che ha a che fare con i criteri di scelta delle immagini al VAR è quello di Juve-Roma. In questo caso per capire se il giocatore della Juve che realizza la rete è in fuorigioco oppure no, il VAR ha scelto il frame del primo momento in cui il piede di Vlahovic tocca il pallone. È in questo istante che viene tracciata la linea per capire se il giocatore juventino sia in posizione regolare o meno. Dopo il primo contatto con il pallone però, se fate attenzione, la gamba di Vlahovic compie un movimento, è solo in questa posizione finale che il pallone si stacca dal suo piede".

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E infine: "E, badate bene, che in questo spazio temporale che intercorre dal primo contatto a quando vediamo che la palla si stacca dal piede cambia tutto lo scenario per la determinazione geografica del fuorigioco. E quindi ci chiediamo: come mai è stato scelto il frame che il VAR ha mostrato in tv, piuttosto che il primo frame che a rigor di logica sembrerebbe quello corretto? Molti di noi ancora oggi si chiedono quale fosse il frame corretto da utilizzare per determinare il fuorigioco e nessuno della commissione arbitri ce l’ha ancora spiegato". Secondo quanto affermato dallo stesso arbitro poi, cinque arbitri starebbero per iniziare delle azioni legali contro l’Associazione Italiana arbitri per gravi irregolarità.

La trasmissione di Italia 1 ha raggiunto anche Gianluca Rocchi, designatore arbitrale: "Stiamo cercando di spiegare e fare del nostro meglio", dice all'inviato del programma. E di fronte a contestazioni di possibili meccanismi contorti, si difende: "Lavoriamo in una maniera soltanto per cui non abbiamo grandi problemi. Io sono trasparente con tutti su tutto". E di fronte alla domanda su sospetti di voti truccati in passato, glissa: "Io rispondo per le mie responsabilità". Quindi a Rocchi viene raccontata la contestazione anonima di un arbitro di Serie A in attività, alla quale risponde così: "Problema suo. Se ha delle prove ce la fa vedere. Nessun problema. Io, vi ripeto, lavoro sempre ed esclusivamente in una maniera soltanto". E di fronte a una richiesta di maggior trasparenza, aggiunge: "Mah, più di così non so cosa dobbiamo fare, facciamo vedere tutto. Ammettiamo se sbagliamo, più di così, non sappiamo cosa fare".

Sezione: News / Data: Mar 23 gennaio 2024 alle 19:38
Autore: Manuel Rizzo
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