Davide Frattesi, centrocampista del Sassuolo, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Il centrocampista neroverde, 4 gol in questa stagione, ha parlato però di un inizio di stagione non particolarmente brillante, specie dopo il ko in Coppa Italia con il Modena, frutto di un ritiro non all'altezza: "Vedevo la brutta copia di me stesso. Avevamo appena perso con il Modena in Coppa Italia, ero stato inguardabile. Mi sono fatto un esame di coscienza, mi stavo esponendo a tante brutte figure e mi dispiaceva anche per società, allenatore e compagni. Ripensavo a nonno Carmine che da piccolo faceva le pagelle a ogni mia partita e mi veniva il magone. Io mi porto dentro dei valori importanti ed era arrivato il momento di tirarli fuori".

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Davide, cos’era successo?
"In ritiro era andato il mio fratello scarso, anzi scarsissimo. C’era stato il forte interessamento della Roma e quando la trattativa non si concretizzò io mollai. Per la prima volta nella mia vita non riuscivo a reagire. Volevo farlo, ma non ero connesso. Un paio di volte il mister mi cacciò dall’allenamento. Giustamente: tanto era come se non fossi in campo".

Il dispiacere era perché voleva andare in un grande club o perché si trattava della Roma?
"Perché si trattava della Roma. Quando nel 2017 mi cedette, ci rimasi male. In estate intravedevo la possibilità di tornare a casa: i romani sono molto legati alla propria città. Era come vincere una sfida personale, dimostrare che si erano sbagliati. Poi, per fortuna, è scattato qualcosa e ho imparato che si deve sempre andare al 100%. È un consiglio che mi sento di dare ai ragazzi: bisogna dare il massimo ogni giorno rispettando se stessi e il club".

Quanto è difficile avere pazienza?
"Tantissimo. Io poi vorrei avere tutto e subito. Ma adesso credo che sia stato meglio restare al Sassuolo. E poi sto giocando nel mio ruolo".

Quanto l’ha aiutata nelle letture il campionato da centrale di un centrocampo a due?
"Mi ha completato, mi ha fatto imparare altre cose. Quando mi abbassavo da terzo uomo, ad esempio, ho sviluppato il “pessimismo” del difensore, ossia pensare negativo per prevenire i guai. Ho fatto tante esercitazioni per girare la testa di qua e di là ed evitare la pressione. Ho conosciuto un altro aspetto del gioco, adesso sbaglio meno i tempi. E a centrocampo so fare più o meno tutto: la regia, gli inserimenti, i recuperi. Nel campionato scorso ho lavorato per mettere meglio il corpo in ricezione, in questa stagione voglio aumentare la freddezza in area. Ogni anno ho l’ambizione di allargare il bagaglio tecnico e di fare le cose meglio di quanto accadesse in passato".

Sabato sfidate il Napoli. Pronto a tirare qualche calcio a Raspadori?
"Sì, eccome… Però Jack è troppo bravo, farei fatica a picchiarlo perché è una persona splendida. Speriamo non sia necessario".

Il mercato e gli infortuni hanno modificato il volto del Sassuolo, ma i risultati continuano ad arrivare.
"Abbiamo maturato una maggiore attenzione alla fase difensiva. E infatti prendiamo meno gol e abbiamo già fatto più clean sheet. Qui si lavora molto bene e chi lascia il Sassuolo è pronto per una grande squadra: il gusto del gioco e del pallone ti aiutano e ti fanno crescere".

Qual è stato il ruolo di Dionisi nella sua crescita?
"Senza di lui non sarei qui e magari nemmeno in Serie A. Ci ha creduto più di me. E in estate mi disse che quest’anno a centrocampo avremmo giocato a tre perché mi considera una delle mezzali più forti".

E adesso segna più del suo grande amico Scamacca.
"Ahahah… Vorrei prendere in giro Gianluca, io ho segnato di più in campionato ma se contiamo le coppe è avanti lui. Spero di vederlo presto. Comunque fare gol mi piace. La rete al Verona nasce prima dalla testa che dal piede: so che Traoré è destro e quindi di sinistro quella palla la gioca probabilmente bassa e secca e così mi sono buttato sul primo palo. L’inserimento è la mia specialità".

Ha letto il tweet di complimenti di Marchisio?
"Certo, sono sempre attento al suo pensiero. I complimenti di Claudio per me hanno molto valore. Abbiamo cenato insieme nel suo ristorante di Modena".

Lei guarda poche partite. Per il Mondiale farà un’eccezione?
"No, mi verrebbe pure la tristezza. L’obiettivo, piuttosto, è quello di giocare il prossimo. È uno degli stimoli che uso il giorno in cui magari non ho troppa voglia di allenarmi. A centrocampo ci sono tanti giocatori giovani e di qualità: da qui l’Italia può ripartire".

Sezione: News / Data: Ven 28 ottobre 2022 alle 09:17
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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