Verrebbe da dire di sì, questo potrebbe davvero essere l'anno di Filip Djuricic. A San Siro ha fatto vedere di avere numeri da grandissimo giocatore e contro la Viola è stato decisivo in più occasioni. Nella sfida all’Inter ha brillato molto più di un top player come Eriksen, anche lui trequartista, risultando un vero e proprio fattore a favore del Sassuolo. Con improvvise accelerazioni e con quel suo tipico controllo orientato verso la porta, molto utile per guadagnare tempo sul difensore ma difficilissimo da vedere nel nostro campionato, ha saputo fare la differenza, muovendosi tra le linee avversarie senza dare facili punti di riferimento agli uomini di Antonio Conte.

A Firenze contro la Fiorentina poi si è guadagnato il rigore dello 0-1 (trasformato da Defrel) e inserendosi mentre Boga si stava accentrando col pallone tra i piedi ha servito il bellissimo assist che ha portato alla doppietta del francese. Soprattutto contro l’Inter è stato fondamentale il suo lavoro in fase diveniva a ostruire le linee di passaggio per rallentare la manovra avversaria, altro aspetto sotto il quale ha vinto il confronto con il più famoso e stimato trequartista nerazzurro. Ciò che lo ha penalizzato in carriera, oltre a qualche infortunio, è stata l’evidente mancanza di continuità.

Pur essendo passato da società importanti, come Benifica, Southampton e Anderlecht, nella sua esperienza sampdoriana sembrava aver smarrito la brillantezza di un tempo. Per recuperarla è ripartito da Benevento, dove ha conosciuto quello stesso De Zerbi che lo ha fortemente voluto al Sassuolo. In neroverde Filip è rinato, con prestazioni da top club europei che gli sono valse la (ri)convocazione nella nazionale serba, con la cui maglia può vantare 25 presenze e quattro reti. Il 4-2-3-1 del DeZe fa al caso suo, perché quando è schierato dietro la punta riesce ad esprimere al meglio tutte le sue doti tecniche, che sono indiscutibili.

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Sezione: News / Data: Gio 02 luglio 2020 alle 19:35
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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