Scamacca: "Dionisi e il Sassuolo, Ibra, il tiro e il gol più bello: dico tutto"

Sta circolando sul web una vecchia intervista a Gianluca Scamacca, centravanti del Sassuolo, che è stato intervistato da Inside A, il magazine internazionale prodotto da Lega Serie A, e che vi abbiamo riportato il 19 febbraio scorso. Vi riproponiamo le sue parole. Il neroverde ha raccontato i suoi segreti e le sue speranze. Ecco le sue parole: "Il mio modo di calciare il pallone penso arrivi da qualcuno che mi ha messo la mano in testa, non lo so. Sono sempre stato ossessionato dal tiro e l'unica cosa che amavo fare da piccolo era calciare in porta e questo mi ha aiutato a migliorare".

Cosa ti chiede l'allenatore lontano dalla porta?
"Lontano dalla porta il mister chiede un lavoro anche sporco, di venire incontro, di far girare la squadra, di andare lungo e io avendo queste caratteristiche mi sto adattando al suo modo di gioco".

Personalità e carattere?
"Sono molto importanti per un giocatore che vuole ambire a cose importanti e fare la differenza. Io personalmente quando entro in campo mi trasformo, non ci sono amici e fratelli in campo".

Il primo gol in A nel derby di Genova?
"Mi sono ritrovato titolare. Avevo il sogno nel cassetto di fare il gol in Serie A ed è arrivato nel derby, è stato tanto, tanto, tanto bello".

Dionisi?
"É stato molto chiaro dall'inizio e lo devo ringraziare perché mi ha aiutato in questi mesi e mi aiuterà ancora nei prossimi. Ha delle idee chiare e ben precise e io lo sto seguendo. È stato il primo a credere tanto in me".

Milan?
"Il gol più bello in tutti i sensi è stato a San Siro contro il Milan: non mi sarei mai segnato di fare un gol del genere in una partita così. Volevo tirare così: o finiva in tribuna o finiva così".

Il paragone con Ibra?
"È uno degli attaccanti più forti. Il paragone è un motivo d'orgoglio, perché è un campione. Aver vinto quella partita mi ha dato di più che aver battuto un singolo, è stata una partita perfetta".

Il tridente con Berardi e Raspadori?
"Il mio rapporto con loro è ottimo. In campo ci capiamo, andiamo d'accordo. Quando metti in campo tre giocatori di qualità vanno da soli, c'è intesa".