Alessandro Nesta è il nuovo allenatore del Monza. L'ormai ex tecnico della Reggiana è stato presentato oggi in conferenza stampa e ha parlato anche del suo lavoro fatto a Reggio: "Quelli forti con me giocano - le parole riportate da TuttoMercatoWeb - nessun dubbio. Al di là dell'età: i giovani italiani spero si tirino fuori e non tirino più scuse. AI miei tempi gli stranieri erano Montero, Stam, eccetera: oggi ci sono meno stranieri forti che vengono e non voglio più dare alibi ai nostri ragazzi".

La differenza tra A e B è così ampia come in passato?
"Per me la Serie B è cresciuta tantissimo. Le proprietà straniere hanno portato tanti soldi, io l'ho fatta anni fa e il livello era diverso. L'anno scorso avevamo giovani molto interessanti alla Reggiana, abbiamo rimandato alla Fiorentina, al Genoa o al Sassuolo giocatori pronti. La B forma, sta ai procuratori e ai ragazzi di avere un po' di umiltà, andare in B per un anno e farsi le ossa per giocarsi in A".

Che emozioni la accompagnano in questa sua prima panchina in Serie A, nel Monza di Berlusconi e con Galliani?
"Credo che per me significhi molto, è la prima volta che faccio la Serie A da allenatore, ho lavorato tanto per arrivare a questo livello e spero di arrivarci preparato. Ho studiato molto, col mio staff. Lavorare con Galliani è un piacere ma anche una responsabilità, che sento doppia. Ho visto il centro sportivo e vedo la mano del presidente, che dove è passato ha lasciato qualcosa di veramente importante. Il centro sportivo che ho visto non ce l'hanno tutti, lo stadio è molto diverso da quello che ricordavo".

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La sua Reggiana ha chiuso il campionato come settima miglior difesa e sesta per clean sheet. È deformazione personale?
"No, guarda: i primi anni dicevano che non sapevo difendere, è la prima cosa che mi hanno detto. Poi mi ci sono dedicato, perché non mi piaceva fare la fase difensiva: l'ho fatta per una vita da calciatore e mi sono stufato".

Si sta presentando con tanta umiltà nonostante un grande palmares. Qual è il valore primario che vuole portare?
"Io voglio portare il mio modo di essere, sono sempre stato la stessa persona e penso di essere una brava persona, chi ha seguito il Milan lo sa. Spero che da domani si parli del mio futuro e del mio presente, non del mio passato anche perché purtroppo non posso più giocare".

Sezione: News / Data: Mar 09 luglio 2024 alle 15:08
Autore: Manuel Rizzo
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