Gregoire Defrel, protagonista in Serie B con la maglia del Modena, si è raccontato ai microfoni de Il Resto del Carlino. L'ex attaccante del Sassuolo ha parlato del suo passato e anche della sua esperienza a Sassuolo, partendo dal suo arrivo nel nostro Paese: "Sono arrivato che avevo 18 anni, diciamo che quasi la metà della mia vita l’ho passata nel vostro paese. L’Italia è importante nella mia vita".

Lei è nato a Meudon, sappiamo che questo c’entra col numero 92 che porta sulla casacca...
"Sì, è il numero che contraddistingue l’arrondissement alla periferia di Parigi dove sono cresciuto e dove ho imparato il calcio giocando nelle strade. Altri calciatori parigini in Italia hanno fatto col numero la stessa cosa. Il 92 l’ho lasciato solo nell’anno alla Roma, perché lo aveva da sempre El Shaarawy".

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Come è arrivato in Italia?
"C’era una persona del mio quartiere che si era improvvisato procuratore, e aveva dei contatti in Italia. Ha preso dieci ragazzi, tra cui me, che aveva scoperto vedendoli giocare per la strada e a cui aveva fatto fare qualche torneo per portarli a fare dei provini in squadre di A e B italiane. Io lo feci per il Parma, ho fatto due anni di Primavera e anche una presenza in A".

Dopo Parma una stagione a Foggia, poi le squadre che hanno più di altre caratterizzato il suo percorso in Italia sono state Cesena e Sassuolo...
"A Cesena ho avuto Bisoli, che un anno fa mi ha voluto fortemente al Modena. E’ stato fondamentale nella mia carriera, quando è arrivato a Cesena la squadra era ultima e io non giocavo mai. Lui mi ha visto in allenamento e mi ha buttato subito in campo, e con lui in due anni siamo andati in serie A, ricordo ancora la semifinale playoff contro il Modena. Mi ha fatto piacere ritrovarlo qui, diciamo che non è stato fortunato, ha trovato tanti giocatori che tornavano da infortuni e non erano quasi mai disponibili. Ricordo che contro la Sampdoria eravamo in dieci in tribuna..."

In neroverde il miglior Defrel?
"Là ho fatto bene, in un anno in A ho fatto dodici gol, ma li ho fatti anche alla Samp. Grandi ricordi, un settimo posto, l’Europa League... Poca pressione, il Sassuolo è davvero una bella famiglia".

Un anno fa l’arrivo a Modena...
"Bisoli mi aveva chiamato, anche il direttore Catellani mi aveva fatto capire che il Modena mi voleva fortemente. Avevo anche altre offerte, anche all’estero, ma io vivevo a Modena già dai tempi del Sassuolo e sapevo come si sta bene e come si... mangia bene qui. Quando vengono gli amici a trovarmi dalla Francia la trovano davvero bella come città".

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Sezione: News / Data: Mer 12 novembre 2025 alle 19:18
Autore: Sarah G. Comotto
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