"Ho scelto il Sassuolo perché ho sentito parlare davvero bene del club e della città.  Per me è stata una scelta facile da fare. Avevo altre opzioni ma aspettavo quella giusta e ho scelto il Sassuolo": così Fali Candé, difensore del Sassuolo arrivato in estate in neroverde dopo l'esperienza in Italia con la maglia del Venezia.

Cosa ti ha sorpreso del Sassuolo?
"Quello che mi ha sorpreso qui a Sassuolo è il modo in cui le persone lavorano. Lo staff, i miei compagni  sono davvero carini. Tutte le persone che lavorano nel club in generale sono davvero gentili, quindi  i primi due, tre mesi sono stati davvero buoni".

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Com'è il rapporto con Grosso?
"Con mister Grosso abbiamo avuto una telefonata giorni prima di venire. Ho potuto capire che è davvero una brava persona, un bell'essere umano.  E a volte questo è più importante dell'essere un buon allenatore. Mi ha chiesto sostanzialmente di continuare a fare quello che facevo a Venezia. Quindi gli è piaciuto il mio profilo e che era felice se fossi venuto qui, quindi è stato facile".

Come ti descriveresti?
"Potrei descrivermi come un difensore versatile, posso fare tante cose. Quindi penso che sia bello avere un giocatore come me in squadra".

Che rapporto hai con Idzes?
"Jay è mio fratello. Ci siamo divertiti insieme a Venezia. È stato uno dei primi con cui ho legato in fretta. Anche lui era il capitano. Abbiamo davvero un bel rapporto e sì, in generale ho un buon rapporto con tutti. Quando noi abbiamo ricevuto la chiamata del Sassuolo abbiamo parlato tanto, abbiamo passato giorni a parlare a riguardo ed eravamo davvero entusiasti di riunirci perché abbiamo giocato insieme a Venezia ed è stato bello, davvero bello, per noi. Quindi è stato più facile prendere la decisione, ha aiutato perché venire con qualcuno che già conosci è sempre più comodo perché hai già qualcuno accanto a te. Quindi è stato facile ed è davvero bello averlo qui".

Com'è stata l'esperienza in Portogallo?
"Il Portogallo è stato l’inizio. Ero più giovane ma è stata davvero una bella esperienza. E poi sono passato al campionato francese, un altro livello, diverso dal Portogallo, più qualità, giocatori e tutto. Ma per me la cosa migliore è ovviamente la Serie A. Squadre migliori, miglior campionato, più qualità, più tattica, qui è tutto migliore".

La Guinea?
"Ho trascorso la maggior parte del mio tempo in Guinea con mio zio. Era un tifoso del Porto, quindi aveva un sacco di foto e poster nella stanza e tutto il resto. È iniziato subito a piacermi i colori e tutto il resto. Quindi, quando sono andato in Portogallo, ho avuto la possibilità di giocare anche nel Porto, Under 19, è stato davvero bello".

Hai sempre giocato in difesa?
"Non ero un difensore. Ero un attaccante, un'ala e ho iniziato a fare avanti e indietro e indietro e ora sono un difensore centrale. Bella sfida perché ogni anno che passa mi sento come se crescessi di più come giocatore e come persona perché ho giocato già in tre diversi campionati, ho avuto molti allenatori, molti compagni di squadra, molta esperienza e momenti brutti momenti: tutto ti fa crescere".

Quando hai iniziato a giocare in difesa?
"Nel momento in cui ho iniziato a giocare come difensore, terzino sinistro, è stato Under 23 in Portogallo con la leggenda Luiz Boa Morte, ex giocatore dell'Arsenal e del Fulham. Ho giocato una partita da difensore e da lì non ho più lasciato la posizione".

Quanto è stato importante tuo padre?
"Vorrei parlare di mio padre perché gli devo davvero moltissime cose, compreso il fatto di essere dove sono adesso. Perché sai, noi ragazzi africani, non abbiamo persone così vicine che possano portarci agli allenamenti e tutto il resto. Facciamo sempre tutto da soli. Fortunatamente, io ho avuto mio padre che mi portava ovunque, ogni volta che poteva, agli allenamenti, alle partite e a seguire tutto. Quindi sì, è stato davvero importante per la mia carriera perché se non fossi potuto andare agli allenamenti ora non sarei qui".

Quali sono i ricordi più belli con lui?
"Ricordo che una volta giocavo al Casa Pia, un club di Lisbona, e non venivo convocato. Non so cosa stesse succedendo, con me o con l'allenatore, ma ricordo che una volta stavamo tornando a casa, dopo aver saputo che non sarei andato alla partita, stavo piangendo. Piangevo molto da bambino, dopo le partite, quando perdevamo o quando non segnato. Piangevo in macchina, diceva che le cose succedono, che dovevo sempre continuare a lavorare, non mollare mai. Quindi questi sono alcuni dei migliori ricordi che ho con mio padre perché erano in un momento molto difficile, quindi è una bella storia.  È qualcosa che porto con me ancora, anche quando le cose non vanno tanto bene. E qundo ci sentiamo al telefono, mi ricorda sempre di quella storia".

Quante lingue parli?
"Quindi parlo cinque lingue. Portoghese, perché ho vissuto in Portogallo. Creolo, perché sono nato in Guinea e in Guinea si parla anche portoghese.
Francese, ho giocato in francese per tre anni, in italiano ovviamente, un po'. Parlo anche tedesco. Ho vissuto in Germania per 10-11 mesi. Penso di imparare velocemente le lingue, mi trovo bene. E aiuta molto quando vai da qualche altra parte. Devi cercare di fare del tuo meglio per imparare la lingua per poter parlare con la gente, con gli allenatori, con i tuoi compagni di squadra, con le persone, con gli allenatori, con i compagni. Aiuta molto a far parte del Paese, della città, del club".

Cosa rappresenta per te la Nazionale?
"La Nazionale rappresenta tanto, penso più di quanto la gente possa immaginare.S oprattutto in Guinea-Bissau perché per noi il calcio è tutto. Sfortunatamente, non stiamo ottenendo buoni risultati negli ultimi anni, ma sentiamo molta responsabilità nei loro confronti perché possiamo dire che il calcio è una cosa che dà gioia al Paese, anche se è un Paese povero, con molte lotte e tutto il resto. Quando giochiamo siamo tutti insieme, tutti sono contenti e aspettano un buon risultato".

Cosa fai nel tempo libero?
"Adoro giocare alla PlayStation con i miei amici.  Ho dei buoni amici che forse conosci. Beto, giocava nell'Udinese, è uno dei miei migliori amici. Quindi il mio hobby è fondamentalmente questo. Mi piace andare al ristorante, camminare quando fa bel tempo,  come ieri che ero a Modena. Sì, in fondo sono un ragazzo semplice.  Non faccio niente di speciale. Non ho galline, animali o cose del genere".

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Sezione: News / Data: Gio 06 novembre 2025 alle 18:56
Autore: Sarah G. Comotto
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