Mister Piovani, tecnico del Sassuolo Femminile, ha tracciato un bilancio della sua esperienza in neroverde e ha detto la sua anche sulle polemiche nate dopo la sospensione del campionato di calcio femminile. Ecco le dichiarazioni del tecnico neroverde ai microfoni di donnenelpallone.com.

Qual è il bilancio stagionale?
“Sono soddisfatto del campionato fatto dalla mia squadra. L’obiettivo della società è quello di crescere e credo che ci siamo riusciti. Ho visto tante calciatrici migliorare e fare bene, alcune anche sacrificandosi in ruoli non propriamente loro. La nostra stagione è stata anche caratterizzata da diversi infortuni. Penso, ad esempio, alla lungodegente Adina Giurgiu, a Giada Pondini che per noi era un punto fermo nel suo ruolo, a Michela Cambiaghi che nelle prime tre partite ha fatto due gol e poi si è fatta male alla caviglia, a Heleen Jaques ed Erika Santoro che sono state fuori diversi mesi e a Veronica Battelani che dopo essere rientrata dalla rottura del crociato ha subito uno strappo importante al bicipite femorale. Devo dire però che tutte le ragazze chiamate in causa hanno fatto bene e questo per me è motivo di grande soddisfazione”.

Hai parlato di progetto di crescita, quindi è lecito pensare a un rinnovo in neroverde per proseguire su questa strada?
“A essere sinceri non ho ancora rinnovato il contratto con il Sassuolo, ma personalmente credo si tratti di una semplice formalità. C’è stima reciproca tra me e la società e, come hai detto giustamente tu, l’obiettivo è quello di andare avanti con il progetto di crescita dell’intera rosa. Ci saranno pochi innesti in squadra ma mirati. Ci sono già tante giovani di qualità, alle quali ne possiamo aggiungere ancora qualcuna ma non troppe. Servono solo pochi colpi mirati che possano aumentare l’esperienza della squadra. In attacco, ad esempio, abbiamo Sabatino che ha segnato quindici gol tra campionato e coppa assieme a un gruppo di giovani attaccanti tutte molto valide”.

La rosa sarà quindi grossomodo tutta riconfermata?
“Assolutamente sì, quello è l’obiettivo primario. Se qualche giocatrice vorrà andare via per trovare più spazio sarà accontentata ma gli esuberi saranno pochissimi e i nuovi acquisti altrettanti. Io con le ragazze sono sempre stato diretto e sincero perché credo che questo comportamento venga premiato dalle giocatrici”.

Cosa pensi dell’interruzione definitiva dei campionati?
“Personalmente sono dispiaciuto che il campionato non sia ricominciato. È vero che venivamo da due sconfitte di misura contro due top team come Roma e Fiorentina, ma secondo me avevamo trovato la quadratura e stavamo giocando bene. Finire la stagione sul campo avrebbe fatto bene alla crescita delle ragazze. Nella lettera che le calciatrici hanno scritto alla federazione, tra le righe, hanno fatto notare che ci fossero diversi problemi per la ripartenza. Innanzitutto il problema dei tesseramenti da prolungare fino a fine agosto. Diverse straniere probabilmente sarebbero comunque tornate a casa se la volontà non era quella di proseguire la carriera in Italia, come fatto dalle islandesi Berglind Björg Þorvaldsdóttir e Andrea Mist Pálsdóttir. Poi il campionato sarebbe stato falsato dalla disparità di allenamenti programmati dalle varie società. Colgo l’occasione, a tal proposito, per dire che mi è dispiaciuto leggere e sentire addetti ai lavori e giornalisti dire che le ragazze non siano state professioniste nell’occasione. Io la vedo come una grande mancanza di rispetto nei confronti delle calciatrici e di diverse società come il Sassuolo, che ricordo ha iniziato gli allenamenti lo stesso giorno del Milan”.

E il terzo punto?
“Questo è il più importante, a mio avviso: la decisione è stata troppo tardiva. In Spagna, Inghilterra e Francia hanno deciso di fermare i campionati, in Germania hanno deciso di riprenderli, in Italia hanno deciso di non decidere. L’8 giugno era troppo tardi per ripartire, mentre prima magari qualcosa si sarebbe potuto fare. Ritengo infatti che la scelta della federazione di fermare la stagione sia stata ponderata perché eravamo troppo in ritardo per ripartire. Ora credo sia necessario riprogrammare il futuro come hanno fatto in altri Paesi dove sono stati dati fondi importanti alle società di prima e seconda divisione”.

Hai un obiettivo a lungo termine, un sogno nel cassetto?
“Io sono ambizioso e in futuro voglio allenare la Nazionale femminile. È un obiettivo a lungo termine sicuramente, ora penso a fare bene con il Sassuolo dove mi trovo benissimo. Come dicevo sono ambizioso, non presuntuoso. Con il primo termine si vuole crescere per raggiungere un obiettivo futuro, con il secondo si crede di essere già arrivati e di poter avere tutto e subito. Io devo ancora crescere tanto, e voglio farlo assieme alle ragazze neroverdi”.

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Sezione: Sassuolo Femminile / Data: Sab 13 giugno 2020 alle 18:42
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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