Benedetta Orsi, calciatrice del Sassuolo Femminile, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Serie A con RDS, la radio ufficiale della Lega Serie A. Ecco le sue parole trascritte per voi da SassuoloNews.net: "Avendo raggiunto la poule Scudetto c'è tanto entusiasmo, tanta voglia di far bene, riscattarci rispetto alla prima parte di stagione. Il Sassuolo ha sempre puntato tanto sul calcio femminile, ha sempre puntato sulle giovani, quindi credo sia parte integrante al 100% dell'evoluzione poi che ha avuto il calcio femminile in Italia".

Sei di Sassuolo, giocare nella squadra della tua città dà doppi stimoli...
"Certo, io ho fatto tutto il mio percorso di crescita qui, anzi sono arrivata ancor prima che il Sassuolo acquisisse il titolo della Reggiana e diventasse poi Sassuolo Femminile, e ho seguito poi tutte le tappe di questa società".

Ti senti un modello di ispirazione per le giovani?
"Rappresento un pochino quello che il Sassuolo ha sulle giovani. Son partita dalla Primavera fino alla Serie A, ho fatto tutta la gavetta, e vedere tante giovani che ora sono aggregate alla prima squadra, mi ci rivedo un pochino, sì".

Fin qui che bilancio fate della stagione?
"Abbiamo avuto un inizio un po' difficile, il Sassuolo fa crescere le giovani e di conseguenza è tutto un rivoluzionare, ogni anno è difficile trovare o portare avanti un equilibrio che si riesce a creare con il tempo. Partita dopo partita siamo state brave a capire le idee del mister, metterle in pratica, e penso che il quarto posto sia tanto di guadagnato".

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Qual è il tuo modello di donna ideale?
"Una donna indipendente, che non ha bisogno dell'uomo, perché c'è sempre questa mentalità per cui una donna ha sempre bisogno dell'uomo per realizzarsi. Siamo tutte persone quindi siamo in grado a prescindere dal sesso di poterci gestire e toglierci soddisfazioni in qualunque campo".

Come è nata la passione per il calcio?
"È una passione innata, ho avuto un percorso differente dalle mie coetanee che hanno iniziato a 6-7 anni, io invece venivo dal tennis e dopo un problema fisico ho dovuto abbandonare, mi sono buttata su quella che è sempre stata una passione e sono riuscita a trasformarla in lavoro. Diciamo che nella sfortuna nel lasciare uno sport che amavo ho trovato la fortuna di trovare tanto altro qui nel calcio".

Eri più forte a tennis o a calcio?
"Me la cavicchiavo (ride, ndr)".

Cosa senti di consigliare a una giovane che si avvicina al mondo del calcio femminile?
"Di essere spensierata. Ad oggi, rispetto a tanti anni fa, non c'è più quella difficoltà nello spiegare che sei una piccola calciatrice piuttosto che una pallavolista, il classico che si sente raccontare. Il calcio femminile si è affermato in Italia e lo dimostrano tutte le piccole che possono far parte di una squadra femminile già a 6 anni piuttosto che andare con i maschietti fino ai 14, dunque divertirsi perché non stanno facendo niente di diverso da chi fa danza o pallavolo".

I club hanno dato un bel contributo alla crescita del calcio femminile: c'è stato anche un upgrade nell'approccio?
"Sì, il fatto di avere l'obbligo di dover avere una squadra femminile ha portato un aiuto importante, ma sono tante le società che stanno investendo nel calcio femminile e non vedono più questa disparità che fino a qualche anno fa era all'ordine del giorno".

Hai cambiato tanti ruoli, ora ti piace il ruolo di difensore centrale?
"Quello in cui sono ora mi auguro sia quello definitivo perché ne ho cambiati parecchi e penso che sia quello dove riesco a esprimermi al meglio per aiutare la squadra".

C'è una calciatrice alla quale ti ispiri?
"Cerco di prendere un po' da tutte, poi con l'arrivo di straniere che vengono da campionati più evoluti del nostro c'è soltanto che da imparare. Non so fare un nome, ci sono tante calciatrici che nel mio ruolo hanno quelle qualità che cerco di rubare".

Hai esordito in Nazinoale al fianco di Sara Gama: che emozioni ti porti dietro?
"È stata un'emozione indescrivibile e ad oggi posso dire di esser stata tanta fortunata ad esordire al fianco di una persona e calciatrice del genere, perché penso che abbia fatto tanto per il calcio femminile e al di là dell'aspetto tecnico-tattico, è una gran bella persona e sono molto orgogliosa di questo".

Cos'è cambiato in Nazionale con Soncin?
"Io penso che si sia mantenuto lo stesso entusiasmo che non è mai mancato, c'è un gruppo forte ora. Sicuramente ci sono delle idee di calcio differenti da portare in campo, penso che la differenza sia lì. Io penso che i cambiamenti portino sempre qualcosa di positivo e ci toglieremo delle soddisfazioni".

Quali sono i tuoi obiettivi e i tuoi sogni?
"Tornare a star bene in campo perché ho avuto qualche acciacco, imparare il più possibile e cercare di ritrovare quella serenità che tra un infortunio e l'altro ho un po' perso. Futuro? Non ho mai avuto grandi sogni, mi vivo ogni giorno quello che arriva e poi prendo".

Sezione: Sassuolo Femminile / Data: Lun 11 marzo 2024 alle 13:10
Autore: Sarah G. Comotto
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