Laurienté, il caso non è ancora chiuso. È giusto insistere ancora con questo Armand?

Il caso è chiuso, l'udienza è tolta? Nemmeno per sogno! Chi pensava che il caso Laurienté fosse rientrato con la fine del mercato turco, con l'ennesimo rifiuto all'ennesima avance di un club straniero, e con la convocazione per Carrarese-Sassuolo, è rimasto deluso. Il caso dell'esterno francese è tutt'altro che risolto e farebbe impallidire anche Sherlock Holmes! Troppo brutto per essere vero. Anche al ritorno dopo quasi un mese di inattività, Armand ha faticato a ingranare. E la rabbia è doppia perché con le sue qualità può essere inserito tranquillamente in una ipotetica top 5 o forse anche top 3 del campionato di Serie B o, come ha detto ieri Iannoni, è da "Serie A piena".

Già. Quella Serie A che ha inseguito a lungo quest'estate perché lui in Serie B non voleva starci. E lo ha fatto capire non solo a parole ma anche con i fatti (e i fattacci). Soprattutto i fattacci. Prima il rigore sbagliato a Catanzaro al 95' che avrebbe probabilmente regalato i 3 punti alla formazione di mister Grosso ed è dunque costato 2 punti che ora avrebbero portato il Sassuolo al secondo posto in solitaria, poi la forzatura con la società con la richiesta di essere ceduto e di non scendere in campo.

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Non è stata un'estate facile per Armand e le scorie, inevitabilmente, vengono trascinate in campo. Ci si aspettava una prestazione diversa ieri. Ci si aspettavano le sgasate e ci si aspettava un giocatore che fosse almeno sul pezzo. Non è chiedere tanto a uno dei migliori dribblatori di un paio di campionati fa. Eppure, in questo momento, la richiesta è eccessiva. Laurienté non c'è con la testa. E la domanda sorge spontanea: è giusto insistere ancora con lui nelle prossime gare? Alt, qui non si tratta di 'far fuori' Armandino ma semplicemente di aspettare il suo graduale recupero, senza forzare la mano, evitandogli delle figuracce come quelle di ieri perché è inconcepibile che un giocatore non tenti almeno di calciare in porta quando il portiere non è presente. Chiediamo troppo?

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