"Generazione S" per diventare grandi ci vuole passione. Conferenza stampa quest'oggi al Mapei Football Center di Sassuolo per un grande progetto del club neroverde. Carnevali lo aveva presentato così: "In un momento di difficoltà se si è uniti se ne può venire fuori. Noi abbiamo dimostrato di lavorare con i giovani, lo abbiamo dimostrato con il settore giovanile, con mister De Zerbi che ha fatto esordire un ragazzo giovane del 2000 e abbiamo creato un progetto che si chiama 'Generazione S', quando ne parlai col dottor Squinzi e la dottoressa Spazzoli ne rimasero entusiasti. E' rivolto a maschi e femmine, un progetto ad ampio raggio che vogliamo esportare nei Paesi dove sono presenti le aziende Mapei. Aperto ai giovani, a chi gioca nei dilettanti, a chi gioca nelle scuole. E' un contenitore di tantissime attività che si rivolgono ai ragazzi". Interverranno Giovanni Carnevali, il capitano Francesco Magnanelli, il governatore della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Ambassador Giacomo Raspadori e Benedetta Orsi. Presenta: Marco Nosotti. Live a partire dalle ore 11.

Ore 11.10 - Inizia la conferenza stampa. Presente anche Veronica Squinzi. Prende parola Marco Nosotti, il presentatore dell'evento odierno, che ha presentato gli ospiti e ora ha lanciato un video di presentazione.

Ore 11.17 - Inizia Veronica Squinzi: "Vogliamo portare la cultura del Sassuolo nelle società minori che hanno bisogno di essere sostenute. Vogliamo portare idee e progetti innovativi per far diventare i giovani di oggi gli uomini di domani e per far ispirare i ragazzi". Ci tenevo tantissimo ad aprire questa presentazione di Generazione S con le parole di mio padre, scelte da lui per la mission di questo progetto innovativo e hanno l'obiettivo di promuovere i principi etici del Sassuolo. Rivolto alle società, alle famiglie, alle scuole, agli atleti, per promuovere il gioco del calcio in modo coerente con il nostro club neroverde. Io sono molto legata a questo progetto. Il Sassuolo Calcio è sempre attivo e partecipe alle attività di inclusione sociale, portate avanti da me, mio fratello e dalla famiglia Mapei. Siamo convinti che lo sport possa essere un veicolo efficace per la crescita dei ragazzi. Per diventare grandi ci vuole passione è un claim bellissimo, sposa la filosofia del Sassuolo Calcio a 360° sui valori fondamentali dello sport ed è vicino anche all'approccio di Mapei. Passione, fatica, lavoro di squadra, talento, grinta e perseveranza nell'affrontare sempre e in modo costante anche le sfide. Questi sono i valori di Generazione S, Sassuolo Calcio e anche Mapei. La vicinanza di Mapei al mondo dello sport è frutto della volontà di contribuire attraverso lo sport allo sviluppo sociale del territorio. Con questo spirito abbiamo creato il Mapei Football Center e presentiamo questo nuovo entusiasmante progetto".

Ore 11.21 - Parla Bonaccini: "Grazie per l'invito. Oggi è una giornata particolare per l'Emilia. Nove anni fa avvenne la prima delle due drammatiche scosse di terremoto. E' stato il 2° terremoto più disastroso d'Italia per danni dopo quello dell'Irpinia, circa 14 miliardi di euro di danni. Il 95% delle abitazioni, delle imprese, delle scuole, delle Chiese, che erano state danneggiate sono tutte state ricostruite. Siamo ancora in piena pandemia. Lo scorso anno ci fu una timida riapertura degli stadi e degli impianti. Dopo l'estate che ci illuse tutti tornarono le ondate di contagio. Ora c'è il vaccino e sono convinto che quello che apriamo non lo chiuderemo più. Voglio ringraziare il Sassuolo Calcio. Io ogni volta che vengo qui mi commuovo, venni qui con Giorgio Squinzi e Adriana Spazzoli per l'inaugurazione. In questi mesi abbiamo ospitato la finale di Supercoppa e la finale di Coppa Italia. Ho detto al presidente Agnelli ieri, da juventino, che potrebbero spostare la sede qui viste le due vittorie su due. Generazione S è una conseguenza dell'organizzazione formidabile del Sassuolo. Prima sono andato col prato verde. Uno guarda questo centro e gli viene in mente la Premier League. C'è una società modello. Un centro sportivo modello. Un'etica, che non è banale, in uno sport che non sempre dà esempi. Parte un progetto che non ha fini di lucro, un'opportunità per tutti. Nell'anon della pandemia, soprattutto i più giovani rischiano di pagare un prezzo di cui spesso non si parla. Hanno poco valore economico, ma da un lato il rischio della dispersione scolastica e da un lato non ti rendi conto di quello che pagheranno nei prossimi anni. La scuola è anche socialità, non solo apprendimento. Lo sport è una scuola di vita, è coesione sociale, imparare a gioire delle grandi vittorie e imparare anche cosa vuol dire un'amara sconfitta ma ti dà sempre la possibilità del riscatto già il giorno dopo. Noi siamo pronti a sostenere questo progetto e in bocca al lupo per domenica".

Ore 11.28 - Parola a Giovanni Carnevali: "Grazie a Veronica Squinzi che è la nostra proprietà ed è qui che parte tutto, poi noi dobbiamo essere bravi a portare avanti le indicazioni che ci vengono date. Grazie al capitano che rappresenta tutti i nostri giocatori, è la nostra bandiera e lo ringrazio a nome di tutti. Grazie a Stefano Bonaccini, oltre a essere un amico, un grande politico, è anche un grande uomo di sport, credo si possa distinguere dagli altri perché cerca di capire ma soprattutto di agire, è un operativo. Grazie anche a lui siamo ripartiti facendo allenamenti che prima non si potevano fare. Ieri c'è stato un grandissimo segnale: ripartire dagli stadi. Per noi è motivo di presentazione e di vanto, significa ripartire. Oggi è il primo evento che facciamo con persone in presenza, dopo un anno. Ringrazio le persone collegate via web. Questo è un evento che si inserisce nel centenario del Sassuolo. Due giorni fa era il compleanno del nostro dottore, il dottor Squinzi. Oggi è il compleanno di Nosotti che ringrazio essere qui con noi. Io e i miei collaboratori, soprattutto Palmieri, Terzi, ma tutti i collaboratori più stretti. Dissi a loro: dobbiamo fare qualcosa di unico, diverso e speciale che sposi la filosofia del Sassuolo Calcio. Così è partita Generazione S. Abbiamo presentato il progetto al dottor Squinzi e alla dottoressa Spazzoli che ne rimasero entusiasti. Questo entusiasmo ho provato a trasmetterlo ai miei collaboratori per fare qualcosa di unico, trovare anche qualcosa che possa differenziare dalle altre società. E' vero, come dice Bonaccini, sperare anche che le altre poi ci copino. Generazione S è un progetto speciale, unico, che ha l'obiettivo di far crescere i ragazzi. Tutto quello che verrà fatto dovrà aiutare i giovani nella crescita. E' un progetto etico, educativo, rivolto a tutti i ragazzi e a tutte le ragazze. Non è un progetto del settore giovanile e basta, va a coinvolgere tutti e abbiamo qui il nostro capitano. E' rivolto alle società dilettantistiche, alle scuole, agli istruttori, alle famiglie, a tutti quelli che sono interessati al mondo del calcio e dello sport. Non c'è una bandiera. Sappiamo che tanti club sono legate ad altre società professionistiche, ma noi vogliamo aprire a tutti, affinché tutti possano entrare a conoscenza del nostro know-how. Come fosse un centro studi. Noi abbiamo persone con grandi competenze. Non solo tecnici ma anche scouting, preparatori atletici, nutrizionisti. Parte dall'Emilia Romagna ma noi vogliamo diventi un progetto non solo nazionale ma anche internazionale perché abbiamo una proprietà come Mapei alle spalle. Oggi Generazione S si divide in tre macro-aree: l'area educational, offrire servizi formativi, educativi, senza impegno economico, tutto gratuito; la parte experience, proponendo delle esperienze uniche perché abbiamo un centro sportivo di altissimo livello e anche uno stadio di proprietà, lo vogliamo far vivere in settimana e vogliamo metterlo a disposizione delle società che collaborano con noi. Il progetto deve essere legato alla carta dei valori, è l'unica cosa che andiamo a chiedere alle società che devono sottoscrivere. Devono condividere i nostri valori, rispettando il codice etico del Sassuolo, iniziando dalla sostenibilità. Noi con Palmieri e Terzi abbiamo tante idee che stiamo offrendo. Stiamo già riscuotendo un grande successo. Auguro a tutti noi di poter veramente che sia un progetto a lungo termine e di grande impegno".

Ore 11.36 - Carnevali parla anche del futuro della panchina: "Io devo partire da questo. Sono 8 anni che il Sassuolo fa la Serie A, qualcosa di straordinario e fantastico. C'è sempre alla base un'idea, una filosofia, un modo di portare avanti quello che ci è stato insegnato. Ci dispiace molto che mister De Zerbi ci lasci ma fa parte della vita, è normale possa avere ambizioni diverse. Lui è molto dispiaciuto. C'è un legame molto particolare con noi. Noi guardiamo avanti e faremo le nostre scelte. Ci sono tanti allenatori, non è facile trovare un allenatore giusto per questa società. Non guardiamo solo l'aspetto del campo, ma guardiamo la persona, i collaboratori. Sono stati fatti tanti nomi ma non abbiamo contattato nessuno, aspetteremo la fine del campionato. Ci confronteremo all'interno cercando di trovare la persona giusta".

Ore 11.38 - Parola al capitano Magnanelli: "Io sposo appieno questo progetto, quello che questo progetto vuole cercare di trasmettere, di fare e di agire proprio sul territorio. La cosa che sto notando dalle parole dette oggi e soprattutto da quello che il dottor Squinzi ci ha lasciato, non si è mai parlato di risultati. Di solito nei settori giovanili si parla di risultati ma è sbagliato perché fino a un certo livello bisogna creare l'uomo, bisogna lavorare sul sociale, cercando di dargli le basi e le fondamenta per il futuro. Non tutti faranno i calciatori, la maggior parte saranno uomini. Il settore giovanile è una vera scuola di vita. Appoggio le parole del presidente quando dice che in questo periodo credo che i bambini e le attività sportive abbiano sofferto tantissimo. E' lì che si formano i rapporti di amicizia, si crea il rispetto e una certa educazione. Loro ne hanno sofferto in maniera devastante. Ho fatto un paio di conferenze per i settori giovanili in Umbria, mi chiedevano com'è tornare in campo, calciare un pallone, è una follia sentita da un bambino, ho visto nei loro occhi sofferenza. Per me questo è un progetto innovativo, va a toccare dei punti che nel settore giovanile spesso si vanno a perdere ma sono fondamentali".

Ore 11.43 - Ora parola a Benedetta Orsi: "Nasco attaccante e sono retrocessa poi, ora gioco difensore centrale. Io penso che il Sassuolo abbia creduto in noi sin dai primi giorni, ci ha fatto sentire professioniste, ci ha trattato come tali e non è scontato. E il fatto che il progetto sia aperto alle ragazze sia un segnale di quanto loro credano in noi e sarà importante per le bambine che proveranno ad approcciarsi a questo mondo, cominciando con le certezze di una società come il Sassuolo che penso sia una delle poche che creda così tanto al nostro movimento. Io non ho mai avuto un idolo in particolare. Ho iniziato dal tennis, non c'erano queste differenze tra uomo e donna. Ho iniziato per passione e nel Sassuolo ho sempre ritrovato quella sicurezza in più, quelle persone che mi hanno fatto credere che questa passione sarebbe poi diventato un lavoro e credere che questa differenza che hanno sempre sottolineato tra calcio femminile e maschile vada alleviandosi".

Ore 11.36 - Carnevali parla anche del futuro della panchina: "Io devo partire da questo. Sono 8 anni che il Sassuolo fa la Serie A, qualcosa di straordinario e fantastico. C'è sempre alla base un'idea, una filosofia, un modo di portare avanti quello che ci è stato insegnato. Ci dispiace molto che mister De Zerbi ci lasci ma fa parte della vita, è normale possa avere ambizioni diverse. Lui è molto dispiaciuto. C'è un legame molto particolare con noi. Noi guardiamo avanti e faremo le nostre scelte. Ci sono tanti allenatori, non è facile trovare un allenatore giusto per questa società. Non guardiamo solo l'aspetto del campo, ma guardiamo la persona, i collaboratori. Sono stati fatti tanti nomi ma non abbiamo contattato nessuno, aspetteremo la fine del campionato. Ci confronteremo all'interno cercando di trovare la persona giusta".

Ore 11.38 - Parola al capitano Magnanelli: "Io sposo a pieno questo progetto, quello che questo progetto vuole cercare di trasmettere, di fare e di agire proprio sul territorio. La cosa che sto notando dalle parole dette oggi e soprattutto da quello che il dottor Squinzi ci ha lasciato, non si è mai parlato di risultati. Di solito nei settori giovanili si parla di risultati ma è sbagliato perché fino a un certo livello bisogna creare l'uomo, bisogna lavorare sul sociale, cercando di dargli le basi e le fondamenta per il futuro. Non tutti faranno i calciatori, la maggior parte saranno uomini. Il settore giovanile è una vera scuola di vita. Appoggio le parole del presidente quando dice che in questo periodo credo che i bambini e le attività sportive abbiano sofferto tantissimo. E' lì che si formano i rapporti di amicizia, si crea il rispetto e una certa educazione. Loro ne hanno sofferto in maniera devastante. Ho fatto un paio di conferenze per i settori giovanili in Umbria, mi chiedevano com'è tornare in campo, calciare un pallone, è una follia sentita da un bambino, ho visto nei loro occhi sofferenza. Per me questo è un progetto innovativo, va a toccare dei punti che nel settore giovanile spesso si vanno a perdere ma sono fondamentali".

Ore 11.43 - Ora parola a Benedetta Orsi: "Nasco attaccante e sono retrocessa poi, ora gioco difensore centrale. Io penso che il Sassuolo abbia creduto in noi sin dai primi giorni, ci ha fatto sentire professioniste, ci ha trattato come tali e non è scontato. E il fatto che il progetto sia aperto alle ragazze sia un segnale di quanto loro credano in noi e sarà importante per le bambine che proveranno ad approcciarsi a questo mondo, cominciando con le certezze di una società come il Sassuolo che penso sia una delle poche che creda così tanto al nostro movimento. Io non ho mai avuto un idolo in particolare. Ho iniziato dal tennis, non c'erano queste differenze tra uomo e donna. Ho iniziato per passione e nel Sassuolo ho sempre ritrovato quella sicurezza in più, quelle persone che mi hanno fatto credere che questa passione sarebbe poi diventato un lavoro e credere che questa differenza che hanno sempre sottolineato tra calcio femminile e maschile vada alleviandosi".

Ore 11.47 - Ora tocca a Giacomo Raspadori: "Come ha detto il capitano, è un progetto che sposo al 100%. Io per primo ho vissuto questi colori. Sono arrivato qui da bambino, sono diventato ragazzo e ora sto cercando di diventare uomo. La più grande fortuna è stata quella di essere cresciuto insieme alla società che mi ha trasmesso i valori di cui si parlava prima. L'aspetto sportivo è complicato, ti forma. Penso sia importante avere il percorso giusto, come quello che io ho sempre avuto al Sassuolo. Ricevere le cose al momento giusto. Per un bambino che vuole diventare ragazzo e poi uomo, credo sia importante avere questa formazione alle spalle. Questi valori penso siano indispensabili nella vita in generale. La fascia di capitano del Sassuolo e poi la Nazionale? Sicuramente è stata un'emozione fortissima, devo ancora entrare nell'ottica di quello che sto vivendo. Ringrazio il capitano e chi mi ha dato questa possibilità, di rappresentare questi colori che ormai sono parti di me. La Nazionale? Una cosa grandissima, faccio fatica a capire cosa è successo. E' il coronamento di un sogno mio ma anche dell'ambiente neroverde che ha sempre creduto nei giovani e ha dimostrato quei valori che hanno aiutato me e tanti ragazzi. E' una cosa che voglio condividere sempre con tutti".

Ore 11.51 - Parte la clip con Benedetta Orsi e Giacomo Raspadori che presentano Generazione S.

Ore 11.52 - Parola a Francesco Cesarini della Fya Riccione: "Siamo una realtà molto a fuoco sul settore giovanile, sotto il sole di Riccione si fa anche sport, abbiamo una cultura sportiva grazie anche a delle attrezzature sportive. Nel '67 venne a giocare nel nostro stadio Pelè. Quando abbiamo letto di questo progetto ci siamo riconosciuti immediatamente. Se è vero come è vero che questo è il Paese degli annunci, noi che siamo alla base siamo persone concrete, abbiamo detto sì subito perché questo progetto viene dal Sassuolo che negli anni ha dimostrato di poter essere ambasciatore di questo progetto. Mette in primo piano la sostenibilità economica, mi è piaciuto l'atteggiamento durante la pandemia quando sono state fatte delle scelte importanti e non scontate e soprattutto ci ha convinto la foto di Raspadori con la fascia di capitano, il sogno di ogni dirigente vedere un ragazzo del settore giovanile poi con la fascia di capitano e ci siamo rivisti anche in questo. Una società che nonostante i risultati incredibili ha mantenuto l'identità voluta dal dottor Squinzi".

Ore 11.57 - Giuseppe Pirola della Caronnese: "Sono qui per un motivo casuale ma eccezionale. Il Sassuolo Calcio con la Caronnese, che è una squadra del 1932, ha delle cose in comune. Abbiamo perso il Cavaliere Augusto Reina, Amaretto di Saronno, il Sassuolo il dottor Squinzi con Mapei. Due ambasciatori dell'italianità del mondo. Tutti dicono che dopo Reina finirà tutto. I valori di Generazione S li condivido pienamente, non la conoscevo. Chiamo Giovanni Carnevali e gli chiedo una mano. Lui mi dice dell'esistenza di Generazione S. Sono stato molto orgoglioso. Incredibile quello che è successo. E' un giorno importante per la nostra società, siamo contenti di essere stati una delle prime squadre e concludo pensando che oggi il Cavalier Reina e il Cavalier Squinzi chiacchierano su quanto fatto oggi, con il progetto che verrà portato avanti dalla figlia e da tanti altri".

Ore 12.02 - Saluti finali di Giovanni Carnevali: "Quello che è stato detto oggi è stato molto bello, molto interessante, unito dalla semplicità. Le cose più semplici sono le più belle. E il Sassuolo della semplicità ne ha fatto la sua forza. E' un progetto particolare. C'è anche molto di parte tecnica con il coinvolgimento dello staff della prima squadra maschile e femminile. Ci saranno tutte le aree a disposizione delle società che aderiranno. Siamo fieri di quanto stiamo facendo. Nel nostro stadio c'è stata la Supercoppa e la Coppa Italia. Al Mapei Football Center ci saranno le final four del campionato Primavera Femminile. Allo stadio ci sarà la finale di Coppa Italia Femminile. Eventi speciali nell'anno del nostro centenario. Queste opportunità le troveremo su www.generaziones.it . Andremo anche a mettere tutti i filmati che avremo a disposizione, oltre alle tre macroaree di cui sopra. Come nel nostro slogan 'per diventare grandi ci vuole passione' noi non lo siamo ancora diventati ma siamo uniti da questa passione che ci spinge per fare bene, che la nostra proprietà ci dà, e ci accompagnerà sempre in questi giorni".

Ore 12.05 - Marco Nosotti conclude la conferenza stampa. Grazie per averci seguito.

Sezione: News / Data: Gio 20 maggio 2021 alle 10:37
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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