Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, direttamente dal Social Football Summit in corso di svolgimento a Roma ha parlato del club neroverde e del calcio italiano. Ecco le sue parole riprese da TMW: “La nostra filosofia è puntare sui giovani. L’allenatore deve avere una sua filosofia. Vedere l’Italia vincere l’Europeo con questi giovani è stupendo. Dobbiamo sempre far combaciare l'aspetto tecnico con quello economico. Noi facciamo parte di un gruppo solido e l’attenzione ai bilanci e che la società non perda soldi è fondamentale. Sarebbe facile non vendere i giocatori migliori per crescere. Noi, invece, dobbiamo crescere coniugando tutto questo”.

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Come avete trattenuto Berardi?
“Domenico Berardi viene dal nostro settore giovanile, c’è un aspetto emotivo che ci lega. Se potevamo cederlo? Per noi è fondamentale. Ma a differenza degli anni passati, la scorsa estate ha chiesto di poter andare via. Le condizioni però devono andare bene per tutti e per il Sassuolo non lo erano.  In quei momenti però deve intervenire la società e valutare bene se cedere alla volontà del giocatore o meno. Questo vale anche con altri calciatori come Boga”.

Su Locatelli.
“Locatelli meritava la Juve e ci ha aiutato tanto in questi anni. Noi quest’anno abbiamo ceduto Marlon per 12 milioni, Caputo alla Sampdoria e Locatelli alle condizioni che noi volevamo dopo due mesi di trattativa. Manuel voleva solo andare alla Juve, abbiamo avuto offerte dall’Arsenal e da altre società ma non c’è stato niente da fare”.

Scamacca?
“Lo abbiamo nel Sassuolo da anni. Ha fatto tutto un suo percorso in prestito e ora deve dimostrare quanto vale. Ora è un po’ più in difficoltà rispetto agli altri. Si vede che non è stato con noi negli ultimi anni, è meno affiatato, ma diventerà un grande allenatore”.

Sulla Superlega.
“Quello che non mi è piaciuto è stato il comportamento dei club. Sono state tenute all’oscuro le società”.

Credi che l’annuncio della Superlega possa esser stato un sondaggio?
“Probabilmente la comunicazione non è stata quella corretta, degli errori l’hanno fatti. Certe idee che nascono da questa Superlega sono corrette, ma il sistema da cambiare deve partire dall’alto: dalla Fifa, dalla Uefa e dalla Lega. Siamo indietro anni luce rispetto agli altri. Inter, Milan e Juve dovrebbero aiutare il nostro sistema a crescere, non guardare il resto”.

Il Covid può esser stato un alibi.
“E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.

Serie A a 18 squadre.
“Il campionato a 18 squadre potrebbe essere una soluzione per dare risposo ai grandi club. Loro sono il nostro biglietto da visita. Ma non è solo questo. Le squadre medio piccole così perderebbero altri soldi. Negli anni non siamo riusciti a costruire un prodotto di qualità all’estero”. 

Sui fondi nel calcio.
“Non veniamo aiutati per aver voglia di investire. Le proprietà italiane solide sono sempre meno e non capisco che vantaggi possa avere un fondo nell’investire nel calcio. Noi del Sassuolo ricevuto offerte da fondi, perché siamo appetibili. Paghiamo puntualmente e per chi vuole acquistare è la società, ma non è mai stato preso in considerazione. Nemmeno un secondo appuntamento è stato mai fatto”

Il tuo futuro è al Sassuolo?
“Sono nove anni che sono al Sassuolo e mi sto divertendo molto. Noi stiamo correndo perché siamo in ritardo rispetto ad altri club che hanno una storia. Abbiamo acquistato uno stadio di proprietà, è un gioiellino. Abbiamo realizzato un centro sportivo dove l’Italia si è allenata più volte. Futuro? Lasciare il Sassuolo è difficilissimo, delle opportunità ci sono state. Io sto bene e sono legato alla famiglia”

Su De Zerbi.
“Arriverà su grandi palcoscenici. Noi avremmo voluto tenerlo e ci abbiamo provato, ma dopo tre anni intensi ha pensato che era giusto cambiare e che il Sassuolo più di quello non potesse fare”.

Sezione: News / Data: Lun 15 novembre 2021 alle 18:03
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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