Arrigo Sacchi ha scritto un lungo commento su La Gazzetta dello Sport elogiando Vincenzo Italiano e il Bologna e svelando anche un retroscena che riguarda il Sassuolo: "Se un turista straniero appassionato di bel calcio, venisse a chiedermi quale squadra andare a vedere, non avrei dubbi: il Bologna di Vincenzo Italiano. In questo momento è, di gran lunga, quella che gioca meglio [...] avrebbe anche potuto cadere nella tentazione del rilassamento. Niente di tutto ciò, invece, perché Italiano è un allenatore che tiene tutti i suoi ragazzi sulla corda, non concede tregua né a livello psicologico né a livello tecnico-tattico. È un martello nel vero senso della parola [...]". S

Sacchi ha proseguito nella sua analisi, svelando anche un retroscena: "Azzardo: se il turista straniero di cui ho detto al principio va al Dall'Ara, probabilmente non pensa di essere in Italia e non pensa di essere spettatore di una partita di Serie A. Il Bologna è una squadra europea, per mentalità e per principi di gioco. Seguo Italiano da quando era sulla panchina dello Spezia. Lo consigliai al Sassuolo, anni fa, ma non se ne fece nulla. Poi Vincenzo andò alla Fiorentina e lì, in un ambiente non semplicissimo, riuscì, con pazienza e metodo, a ottenere buoni risultati".

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Ancora Sacchi: "A Bologna ha certamente trovato il suo luogo ideale, la società lo sostiene, lo protegge e lo accontenta, e i giocatori, per lui, si butterebbero nel fuoco. Si vede da come si muovono sul campo, da quanto corrono, da quanto si sacrificano. Con un’idea fissa in testa: il calcio collettivo. Già, perché questa è la lezione che Italiano si è sempre portato dietro e ha cercato di insegnare ovunque sia stato: una squadra è formata da undici elementi, tutti devono partecipare alla fase difensiva e alla fase offensiva, non esistono privilegi, se uno sgarra è fuori, il talento è il benvenuto a patto che si metta a disposizione del gruppo e della causa comune".

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Sezione: News / Data: Mer 12 novembre 2025 alle 16:35
Autore: Sarah G. Comotto
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