Chris Gilioli, ex giocatore del Sassuolo, ora allenatore del Sassuolo U15, ha parlato a Nero&Verde riavvolgendo il nastro dei ricordi. Puntata amarcord dedicata alla prima storica promozione in Serie C1. Ecco le sue parole: "Ricordo che l'anno prima c'era stato il playoff contro il Pizzighettone che venne promosso in C1, era allenato da Venturato, con giocatori importanti per la categoria. Mi ricordo che perdemmo qua all'ultimo minuto con una punizione, io presi due pali. Noi eravamo in partita, loro erano più esperti, noi eravamo una squadra di ragazzi".

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L'anno dopo?
La società ci aveva fatto capire che la promozione sarebbe stata importante. Ricordo che il dottor Squinzi venne qui a febbraio, facemmo anche la foto di squadra. Noi eravamo quarti se non sbaglio e lui molto serenamente ci disse che lui era abituato a vincere e di svegliarci per vincere il campionato. Vincere il campionato sarebbe stato difficile però alla fine arrivammo secondi, a un punto sopra dal Sansovino che poi battemmo in finale con il gol di Pensalfini. Lui non veniva spesso ma si sentiva odore di carisma. Veniva da un altro mondo ma la voglia di vincere, il carattere, era qualcosa di speciale".

Magnanelli?
"Indubbie qualità, aveva personalità, voleva la palla. All'inizio non giocava, ha fatto anche la mezz'ala, poi è diventato anche importante in campo e fuori, andavamo spesso a fare serata, c'erano dei personaggi importanti come Pagani, era un'artista. Le risate che ci siamo fatti quell'anno lì! Nello spogliatoio si stava bene, la rottura di scatole era la pesa con Remondina, era una roba micidiale il sabato mattina. Anselmi si pesava 6-7 volte, non faceva colazione".

La squadra?
"Ragazzi di un'umiltà incredibile, tutti ragazzi forti che hanno fatto il loro percorso. Mi ricordo Masucci che era appena arrivato, era forte, ma si presentò vestito malissimo, imbarazzante: era un lavoretto alta così ma penso che abbia fatto più gol di testa che di piede quell'anno. C'era Pomini, il capitano Piccioni dietro. Quando giocavamo io mi divertivo. Avevamo una squadra anche abbastanza moderna, facevamo spesso la partita nella metà campo avversaria, avevamo tanta qualità ma anche fisicità. Io ero fortunato perché c'era Pensalfini, giocavo mezz'ala sinistra, potevo rientrare anche un po' meno, tanto lui ci arrivava comunque. C'era tutto per un giovane per fare bene, io stavo benissimo".

La finale playoff?
"Io ricordo una vigilia tranquilla, c'era la giusta tensione, lo stadio pieno, ma eravamo consapevoli. Una partita sentita tra due squadre forti e ricordo qualcosa di magico, avevamo solo voglia di festeggiare. Una pagina storica per il Sassuolo e anche per noi, poi rimane, puoi dire 'io c'ero'. Far parte di qualcosa che stava crescendo a vista d'occhio, poi due anni dopo andarono in B".

Sezione: News / Data: Sab 29 aprile 2023 alle 16:26
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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