Intervenuto ai microfoni di soccermagazine, l'ex attaccante del Sassuolo Ciccio Caputo ha parlato della sua esperienza in maglia neroverde. L'ex di Sassuolo, Sampdoria ed Empoli fra le altre ha parlato del suo ex compagno di squadra Raspadori e ha svelato anche alcuni retroscena di mercato che lo riguardano.

A Napoli da mesi tiene banco l’interrogativo sul futuro di Giacomo Raspadori, tuo ex compagno al Sassuolo che ultimamente ha ritrovato spazio solo grazie alle defezioni altrui e alla partenza di Kvaratskhelia. In vista del mercato estivo, che soluzione suggeriresti per preservare quello che è a tutti gli effetti un patrimonio tecnico del club?
"Secondo me Jack Raspadori è un giocatore che deve giocare, ha bisogno di giocare. Lui ha tantissime qualità, è un giocatore forte per me e sicuramente è un valore aggiunto per il Napoli. Nel calcio i giocatori vogliono sempre giocare, quindi alla fine sono scelte personali queste. Però io penso che un giocatore come Raspadori, a Napoli e con Conte, può fare molto, ma molto bene".

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Non è un mistero che in passato la Roma ti abbia cercato dopo i fasti col Sassuolo: pensi che sia stato quello il momento sliding door della tua carriera?
"Sì. Dopo i 21 goal con il Sassuolo e quando fui convocato in Nazionale ci fu un contatto con la Roma, poi ci fu anche un contatto con la Lazio. Un po’ di contatti li ho avuti, però poi alla fine per svariate dinamiche sono rimasto a Sassuolo e ho fatto altre scelte".

Avevi raccontato che il Sassuolo chiedeva alla Roma tanti soldi e, come hai ricordato, tempo dopo eri stato contattato anche dalla Lazio: come mai il trasferimento in biancoceleste, invece, non andò in porto?
"A me chiamò direttamente Ciro Immobile, perché noi siamo molto amici. Mi disse “Guarda, Ciccio. Cercano un vice per me e quindi io ho fatto il tuo nome perché per me sei un giocatore forte, sei italiano, conosci bene il campionato italiano. Noi giochiamo anche le coppe europee, quindi ci sarà spazio”. Io fui contentissimo di questa chiamata di Ciro, poi non s’è fatto più niente perché in quel periodo ero alla Samp, la Samp non mi volle cedere perché voleva dei soldi. Sappiamo benissimo che la Samp era in un momento di difficoltà e quindi andò a finire male anche questa possibilità".

Anche se ti sei ritirato da poco, tanto che hai partecipato a questo stesso campionato, c’è già qualche attaccante di oggi nel quale Ciccio Caputo un po’ si rivede?
"Eh, bella domanda! Diciamo che se parliamo di giocatori italiani, con le caratteristiche mie ne ho visti pochi. Nell’ultimo campionato di giocatori che attaccano gli spazi e la profondità e giocano per la squadra ne ho visti tanti, però sicuramente di italiano ne manca uno con le mie caratteristiche".

Negli ultimi anni eri riuscito a toglierti la soddisfazione di arrivare in Nazionale, ma già in precedenza eri diventato il volto popolare dello sport pulito, quando all’inizio della pandemia hai abbattuto quella barriera sociale che sembrava dividere la dimensione patinata del calcio da quello che stava accadendo nel resto del mondo. Essere diventato il bomber della gente ti ripaga di quello che ti è mancato in carriera?
"Mah, sicuramente quel periodo là ormai mi rimarrà per sempre con la mia immagine. Sapete benissimo tutti il cartello che feci prima del lockdown e sicuramente questa cosa mi ha dato tanto. Sono contento perché ogni volta che si parlerà di questa parte negativa che abbiamo vissuto almeno ci sarà una piccola parte positiva che è stata il mio episodio, ecco".

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Sezione: News / Data: Mer 11 giugno 2025 alle 09:38
Autore: Sarah G. Comotto
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