Premessa d'obbligo prima di andare avanti: non ho mai nascosto la mia stima per Francesco Palmieri, per l'uomo e il dirigente, e non lo farò nemmeno oggi. Un giornalista deve cercare sempre di essere obiettivo e per questo nonostante quanto appena scritto - e lui lo sa - se ci sono da muovere delle critiche non mi tiro indietro. Il ‘problema’ però è che in questi anni è stato difficile muovere delle critiche a un dirigente che ha messo il Settore Giovanile Sassuolo sulle mappe di tutta Italia, che ha fatto crescere il valore del club, che ha portato grandi risultati (Tre Tornei di Viareggio per un club come il Sassuolo, anche a livello giovanile, sono tanta roba senza dimenticare lo Scudetto Berretti e i playoff Primavera raggiunti l’anno scorso grazie anche all'arrivo di Emiliano Bigica, uno dei migliori tecnici della categoria se non il migliore) ma che soprattutto ha fatto crescere tantissimi ragazzi, tanti ancora patrimonio della società perché il lavoro di Francesco Palmieri lo si è visto in questi anni ma, anche (quando e se) andrà via il Sassuolo continuerà a raccoglierne i frutti. Ma di questo, forse, in molti se ne accorgeranno solo dopo.

Questo pezzo magari a qualcuno potrebbe sembrare una ruffianata ma vi assicuro che non lo è. Scrivo sempre quello che penso. Qualche giorno fa mi ha contattato un collega da Catania per chiedermi se ci fossero conferme sull’interesse dei rossoazzurri per Francesco Palmieri, chiedendomi poi delle info sul direttore, cosa ne pensassi, ecc. ecc. Anche in questo caso la premessa è stata d'obbligo: 'sono di parte' ma non invento nulla. Ovvio, tutte le rose hanno le spine, ma ci sono fatti concreti a sostegno della mia tesi, senza dimenticare i tanti attestati di stima ricevuti dal dirigente di origini baresi in questi anni, come il Premio per il miglior responsabile del settore giovanile dell'anno, o come la seconda chiamata del Parma per strapparlo ai neroverdi ma non solo, c'è stato anche l'accostamento all'Inter dell'estate scorsa, e non c'è un ragazzo uscito dal settore giovanile che abbia intervistato che mi abbia detto qualcosa di negativo su di lui (e non solo a microfoni aperti).

Palmieri in questi anni ha messo il Sassuolo davanti a tutto dimostrando grande attaccamento al progetto. Un progetto - nemmeno questo va dimenticato - che lo vede lottare alla guida del carro neroverde non ad armi pari con tanti altri club, in un territorio denso di tante realtà storiche, tutte raggruppate nel giro di pochi km, in cui è difficile muoversi e da cui è difficile emergere, dove bisogna riuscire a tirare fuori il coniglio dal cilindro in più di un'occasione. Ora le voci che lo vedrebbero pronto all'addio, voci che trovano conferme. Palmieri non è solo settore giovanile e meriterebbe una chance importante. Egoisticamente, spero possa averla al Sassuolo ma al tempo stesso, con una buona offerta in mano, non sarebbe giusto tarpargli le ali. Altri club, ad esempio, hanno spesso promosso gli operatori del settore giovanile come una sorta di vice-ds della prima squadra, Baccin all'Inter ma anche Manna alla Juventus. Potrebbe essere un'idea.

Sezione: Editoriali / Data: Sab 27 aprile 2024 alle 13:00
Autore: Antonio Parrotto
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