"Sono entusiasta, non avrei mai pensato, due anni fa, di trovare un ambiente così bello e di trovare simili gratificazioni": esordisce Gianpiero Piovani, allenatore del Sassuolo Femminile, ai microfoni di Libertà. Il tecnico ha parlato del momento d'oro del calcio femminile in Italia e ha detto la sua anche sull'avventura in neroverde.

Prima di firmare il contratto con il Brescia, quanto conosceva del calcio femminile?
"Pochissimo. Mi limitavo ad assistere ad alcune gare delle "rondinelle" e proprio durante una di queste, il presidente Cesari mi propose l'opportunità. Io avevo ancora un anno di contratto con la Feralpi Salò, ma ho accettato immediatamente. Una scelta della quale non mi sono pentito".

Negli ultimi mesi, il calcio femminile è letteralmente esploso.
"Sì, i successi dell' Italia abbiano contribuito e di questo sono strafelice. Spero che una volta terminato il Mondiale tutta questa attenzione non si dissolva".

Quanto hanno aiutato le nuove regole?
"L' obbligo di disporre di una squadra femminile per le società professionistiche ha rappresentato la vera svolta. E ci sono club, come lo stesso Sassuolo, che credono in questo progetto: è sufficiente dare un'occhiata alle strutture sulle quali possiamo fare affidamento".

Le donne chiedono un trattamento economico più vicino a quello dei maschietti.
"Hanno tutte le ragioni del mondo. Ora il compenso è rappresentato da un semplice rimborso spese alla stregua dei calcio dilettanti. Il tutto considerando che sosteniamo sei sedute di allenamento settimanali che, per alcune ragazze, arrivano dopo una mattinata di lavoro. Non è facile, è necessario arrivare al professionismo".

Quanto è complicato gestire uno spogliatoio femminile?
"E' molto diverso, forse più difficile. E' necessaria una sensibilità superiore, essere psicologi oltre che allenatori. E anche questo fa parte del bello di questo ambiente".

Sul piano tecnico?
"Non ci sono differenze. I gesti sono gli stessi e anche sul piano tattico ho trovato una straordinaria voglia di apprendere. Dopodiché, ovvio, c'è una diversa velocità di esecuzione e la potenza non può essere la stessa. Si tratta della sola differenza che è però naturale. Diciamo che una squadra di A femminile è paragonabile ad una serie C di alto livello".

Sei pienamente gratificato in questo contesto?
"Al cento per cento. E tanti miei colleghi iniziano a chiedere informazioni e si dimostrano interessati...".

A chi si ispira il Pio allenatore?
"Ho avuto allenatori come Sacchi, Ranieri e Gigi Cagni: le mie sono squadre di carattere e votate all'offensiva. Punto sul 3-4-3 o, in alternativa, al 3-4-1-2. Se tornerò nel maschile? Ho appena firmato per un altro anno con il Sassuolo e non vedo l'ora di ricominciare. Dopodiché, in futuro, si vedrà e non escludo nulla. Per ora, sto benissimo dove sono".

Sezione: Sassuolo Femminile / Data: Mer 19 giugno 2019 alle 21:50
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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