"Milan, la via Emilia ti porta fortuna": così Il Giorno nella sua sezione sportiva odierna. Dici Sassuolo e in casa Milan vengono subito in mente due importanti eventi della recente storia rossonera: l'esonero di Allegri e il debutto tra i professionisti di Gigio Donnarumma. Ma se il primo avvenne a Reggio Emilia, nell'ormai lontano 2014, il secondo ebbe come teatro quello stadio San Siro che domani si appresta a festeggiare i primi 120 anni di storia del Diavolo. Il 24 ottobre 2015 la storia cambiò. Perché l'allora allenatore del Milan, Mihajlovic, alla vigilia della sfida contro il Sassuolo prese in disparte un ragazzino di 16 anni e 8 mesi e gli disse: "Domani giochi te". Ebbe inizio così l'epopea di Donnarumma, oggi uno dei pilastri sui quali si sono poggiati tutti, da Montella a Gattuso, fino a Giampaolo e Pioli. Considerato un predestinato, lui che ha sempre ammesso di aver tifato Milan sin da piccolo, da quando nella sua casa di Castellammare di Stabia guardava i rossoneri in televisione, è già un veterano: l'esordio fu positivo, con l'unico neo di quel gol subito al minuto 53 su punizione di Berardi in una gara comunque vinta 2-1.

Da quel giorno Donnarumma si conquistò il Diavolo. E oggi che Gigio ha compiuto appena 20 anni, ha già collezionato 178 presenze con la maglia del Milan, diventandone uno dei leader e conquistando la maglia da titolare anche nella nazionale italiana di Mancini. Ma. Perché senza ma non si vive. Ora che è pronto a giocarsi l'avventura a Euro 2020, deve discutere il suo futuro con il Diavolo. Perché il contratto attuale, rinnovato in quella turbolenta estate del 2017 con il duo Fassone-Mirabelli che gli concessero un lauto stipendio da sei milioni di euro annui, andrà in scadenza a giugno del 2021; l'intenzione della dirigenza rossonera è quella di far firmare a Gigio il rinnovo entro la fine della stagione, per evitare di presentarsi ai nastri di partenza dell'annata 2020-2021 con un solo anno di contratto rimanente. Ad oggi, però, non c'è ancora intesa, perché Raiola non ha intenzione di concedere al suo assistito un contratto ad una cifra più bassa.

Si aspettano segnali pure dall' attacco. E questo perché Piatek si è sbloccato e perché, quando l'avversario è stato il Sassuolo, i rossoneri hanno sempre marcato almeno un gol. Notizia non certo buona per chi, come i neroverdi, vanta la terza peggior difesa del campionato con ben 27 gol incassati in 14 match disputati. Ma attenzione, perché lontano da Reggio Emilia la difesa di De Zerbi ha subito solo 11 reti. Il bilancio dei precedenti al Meazza sorride ai padroni di casa (4 vittorie a 1). Senza dimenticare che Romagnoli e compagni cercheranno il quarto risultato utile consecutivo, dopo il pareggio contro il Napoli e le vittorie maturate contro Parma e Bologna.

Sezione: Rassegna stampa / Data: Sab 14 dicembre 2019 alle 09:44
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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