"Il Milan cerca conferme sotto gli occhi dei grandissimi": così il Corriere della Sera nella sua sezione sportiva. Sfileranno i grandi tecnici del passato, da Sacchi a Capello, e i campioni che hanno contribuito a sollevare i 48 trofei che campeggiano nella bacheca rossonera. Savicevic, Papin, Rivera e tanti altri, ospiti d' onore del 120° compleanno del club, prima della grande festa in un hotel milanese, accoglieranno l'abbraccio di San Siro e metteranno, si spera, pressione a Piatek e ai suoi fratelli nella sfida con il Sassuolo. Se finora sulla via Emilia, fra Parma e Bologna, il Diavolo ha ritrovato vittorie e se stesso, nella gara con i ragazzi terribili di De Zerbi è chiamato a confermarsi: "L'atmosfera farà capire ai ragazzi che non siamo una società come le altre. Possiamo onorare la storia del Milan con una prestazione da Milan" si augura Stefano Pioli.

"Non siamo ancora usciti dal tunnel, ma almeno vediamo la luce. Occorre continuità: bisogna sfoderare idee, qualità e intensità". La ricetta di Pioli, uomo pragmatico e di buon senso, è semplice. Insistere sui giocatori di maggior qualità (Bonaventura nel suo scacchiere è diventato fondamentale), mettere Piatek nelle migliori condizioni per tornare a essere prolifico ("se la squadra gioca da squadra, le caratteristiche dei singoli vengono esaltate, anche quelle di Kris"), non derogare dalla formazione che si è procurata sei punti nelle ultime due uscite. Del resto dalla crescita del polacco passa anche la politica di mercato del club nella finestra di gennaio: con lo scetticismo sulla riuscita dell'affare Ibrahimovic in aumento, percependo i dirigenti scarsa convinzione nello svedese ad accettare la proposta rossonera, la valutazione di un piano B è subordinata alla rigenerazione tecnica dell'attaccante. Ogni decisione definitiva sarà rimandata a fine anno, dopo la gara con l'Atalanta (anche perché Ibra, fermo nel proposito di voler passare le vacanze con i familiari, rimanderà ogni responso a dopo Natale).

L'allenatore rifiuta l'etichetta affibbiatagli sui social di Padre Pioli ("i miei genitori mi hanno insegnato a essere rispettoso ma non sono buono e malleabile come si pensa: in ogni caso mi chiamino Padre o Nonno, a me interessa vincere"), ma intanto si fa ben volere dai giocatori a cui ha concesso il pomeriggio di ieri di libertà. Dopo l'allenamento del mattino e il pranzo al centro sportivo, i milanisti si sono ritrovati all'ora di cena in un hotel alle porte di Milano, un inedito a queste latitudini. "Logisticamente è la scelta più sensata, avremo un trasferimento più breve verso lo stadio". Dalla lista dei convocati esce Borini per scelta tecnica, ma torna Caldara che, dopo le due partite con la Primavera e infiniti giorni di stop, si rimette a disposizione. Dalle condizioni del suo rientro dipenderà l'eventuale caccia a un difensore centrale. L'ex Sassuolo Demiral e Todibo i nomi sulla lista di Boban e Maldini.

Sezione: Rassegna stampa / Data: Dom 15 dicembre 2019 alle 09:47
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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