Il presidente della FIGC Gravina ha dato una netta apertura al taglio degli stipendi: "In questo momento di emergenza - ha osservato a Radio 24 - il taglio degli ingaggi dei giocatori non è un tabù. Credo che ci dobbiamo mettere tutti attorno a un tavolo. La crisi e l’emergenza valgono per tutti e anche il nostro mondo deve avere la capacità di essere unito. Siamo chiamati a un gesto di grande responsabilità, a dimostrare che la solidarietà non è solo una parola. Il mondo del calcio vive una grande crisi economica e la Federazione si impegna nel raccogliere tutti i dati che le singole Leghe stanno elaborando per poi sottoporle all’Esecutivo che con un decreto legge ha riconosciuto lo stato di crisi dello sport. Prima di rivolgersi all’esterno, però, abbiamo bisogno di rinegoziare al nostro interno alcuni contratti e di creare un sistema di mutualità. E’ necessario dare un segnale, dimostrare capacità di autosostentamento e solidarietà".

Il presidente ha parlato anche a Radio Punto Nuovo della riapertura dei campionati: "Nel momento in cui l'Europeo è stato spostato al 2021, ci siamo posti una serie di date per capire quando partire - riporta fcinternews - L'idea è iniziare il 3 maggio perché con qualche turno settimanale possiamo finire al 30 giugno, ma non escludiamo di sforare al 10-17 luglio. La deadline? Facendo qualche calcolo, con 12 giornate e qualche recupero, alcune competizioni internazionali, diciamo che non è facile calendarizzare tutte le date. Ci lavoreremo e metteremo in moto tutti i meccanismi possibili con i dovuti provvedimenti da parte del governo e tutti gli organi competenti".

Ancora Gravina: "Se c'è la possibilità che si possa ripartire a porte chiuse? Non lo escludiamo. L'ipotesi sulla quale stiamo lavorando è una prima fase a porte chiuse fin quando non abbiamo garanzie legate alla tutela della salute degli atleti. Giocare a porte aperte vorrebbe dire essere fuori da un brutto incubo, ed è un augurio che mi faccio. E' un momento difficile per tutti, quando c'è un'emergenza bisogna ragionare per l'emergenza, non per il benessere generale. Il calcio deve uscirne pulito da questa situazione complicata che tanti italiani stanno vivendo sulla propria pelle".

Sezione: News / Data: Gio 19 marzo 2020 alle 18:32
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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