Ormai la maglia da calcio assomiglia a un patchwork. E fanno sorridere i pionieri alla Teofilo Sanson che oltre 40 anni fa si beffò del regolamento pubblicizzando i suoi gelati sui pantaloncini dell' Udinese. L'era del proibizionismo cessò nel 1981, quando vennero ammesse ufficialmente le sponsorizzazioni sulle divise da gioco. Da allora lo sdoganamento si è via via allargato: secondo logo sul davanti nel 2004-05, logo sul retro nel 2014-15, logo sulla manica sinistra nel 2018-19. Siamo arrivati a quattro marchi possibili sulle casacche da gara, in aggiunta a quello del fornitore. Un patchwork, appunto. Ma cosa non si fa in nome del business? Il valore delle maglie della Serie A edizione 2019-20 ammonta a 116 milioni, secondo l'elaborazione della Gazzetta , che tiene conto dei compensi base di tutti i contratti di sponsorizzazione (partner tecnici esclusi), al netto dei bonus. L'aggregato è sostanzialmente in linea con quello della scorsa stagione (114 milioni), per un totale di 50 loghi. Al momento sono 4 le società senza main sponsor: Genoa, Lazio, Sampdoria e Spal. I biancocelesti hanno dovuto rinunciare ai 7 milioni di Marathonbet, a causa del divieto di pubblicità per i marchi di betting. Il decreto Dignità esplica i suoi effetti sul calcio a partire dall' attuale stagione: l'anno scorso altri due club di A (Chievo e Torino) esibivano un bookmaker sulle divise da gara e un terzo (la Roma) sulle maglie d' allenamento per 4,5 milioni. Una mazzata non da poco, considerando anche le altre tipologie di alleanze commerciali.

Stranamente al comando degli incassi non c'è una big ma il Sassuolo, grazie alla maxi-operazione di antica durata con la controllante Mapei: 18 milioni l'entità del contratto che oltre alla sponsorizzazione della maglia include l'intitolazione dello stadio e del nuovo centro sportivo. D'altronde il patron Squinzi è uno degli ultimi mecenati del calcio italiano... Poi vengono le grandi: Juventus 17, Milan e Roma 14, Inter 10,5, Napoli 9. Bianconeri e nerazzurri si trascinano contratti, entrambi in scadenza nel 2021, ormai non più aderenti all'attuale valore commerciale dei club, in fase di crescita globale. La Juve, in particolare, punta a replicare quanto fatto con Adidas (contratto più che raddoppiato) grazie all'effetto Ronaldo: sono in corso trattative per il rinnovo con Jeep, che versa 17 milioni fissi più 1 milione per lo scudetto, 1 per l'accesso in Champions e 1 per i quarti, ma altri soggetti hanno mostrato interesse. Sul retro della casacca bianconera non figura più Cygames, che fa parte della stessa categoria merceologica di Konami cui è stata concessa l'esclusiva per il videogioco Pes in cambio di oltre 5 milioni. Risultato? La Juve incassa poche centinaia di euro in meno rispetto a quanto pagava Cygames ma si è tenuta libera il pregiato spazio del retro maglia. Pirelli elargisce ricchi bonus ma l'Inter aspira a molto di più. Nel frattempo la Roma ha agganciato il Milan (in scadenza con Emirates) con l'accoppiata Qatar Airways-Hyundai.

Complessivamente 15 squadre di A hanno confermato la sponsorizzazione principale. Unica novità, per ora, la Fiorentina che ha iniziato a veicolare Mediacom, il colosso della tv via cavo del nuovo proprietario Rocco Commisso. Per almeno una stagione sarà così poi potrebbe subentrare uno sponsor esterno. La maglia viola frutta 6,5 milioni, il settimo valore della Serie A (e per 10 partite apparirà il co-sponsor Val di Fassa). Buone performance, poi, da parte dell'Atalanta e del Torino a quota 5, con i nerazzurri che hanno capitalizzato l'approdo in Champions, e del Cagliari a 4 milioni. Atalanta, Cagliari e Torino hanno occupato tutti e quattro gli spazi a disposizione: un modus operandi che mira a parcellizzare le opportunità commerciali, tipico delle medio-piccole. Così pure la neopromossa Lecce, che valuta l'alternanza del main sponsor, mentre il Brescia incassa 2 milioni da due partner. Alla fine saranno 6 le squadre con i loghi al completo, visto che il Parma (in crescita di mezzo milione rispetto al 2018-19) deve chiudere con il co-sponsor e la Spal punta a firmare per la partnership principale portando l' incasso totale a 1,7 milioni dagli attuali 700mila. I cosiddetti sleeve sponsor (marchi sulle maniche) hanno attecchito in provincia ma non tra le grandi, a dispetto di quanto è avvenuto in Premier dove Arsenal, Manchester City e United incassano oltre 10 milioni a testa. D'altronde, le inglesi sono di un altro pianeta: il valore complessivo delle sponsorizzazioni di maglia della Premier (440 milioni, fonti Sporting Intelligence e offthepitch.com) è il quadruplo di quelle della Serie A. Sconfortante.

Sezione: News / Data: Gio 22 agosto 2019 alle 17:22 / Fonte: La Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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