L’analisi di Parma-Sassuolo, sfida terminata con il punteggio di 2-1. Ecco il pensiero di sassuolonews.net dopo la partita

Parma batte Sassuolo 2 a 1, ruba il primato regionale ai neroverdi, li scavalca in classifica e prende lo scettro anche di rivelazione della stagione. I ducali, che nel corso delle ultime settimane hanno cambiato nuovamente guida societaria con l’addio dei cinesi e il ritorno a pieno regime degli imprenditori locali (non erano mai andati via ma avevano ceduto la maggioranza a Desports) si sono compattati, sono diventati ancor di più squadra e ogni settimana somigliano sempre più al loro allenatore, Roberto D’Aversa. Il tecnico, poco considerato, sfrutta le ripartenze e la società è stata abile nel costruire una squadra su misura con Gervinho vero mattatore, imprendibile per buona parte della gara.

Anche il Sassuolo è costruito a immagine e somiglianza del proprio allenatore ma, ogni tanto, bisognerebbe uscire dagli schemi e gettare il cuore oltre l’ostacolo. Il Parma, dopo il doppio vantaggio, ha abbassato il baricentro e non è stato semplice trovare varchi nella difesa dei ducali ma, come rimarcato da mister De Zerbi dopo la gara, il Sasol ha avuto ben 4 occasioni da gol nitide per far male al Parma: il tiro di destro di Berardi dall’interno dell’area, il pallonetto di Babacar salvato sulla linea da Bruno Alves, la conclusione di Matri respinta da Sepe e il tiro alle stelle di Duncan che, tutto solo al limite dell’area, ha preferito calciare piuttosto che servire Djuricic tutto solo sulla sinistra.

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A Parma alcune scelte non hanno convinto (la difesa a 4 con Marlon esterno, Di Francesco fuori, Boateng a fare da collante tra centrocampo e attacco partendo da una posizione leggermente più defilata). Come detto, non era semplice abbattere il muro del Parma ma il Sassuolo ci ha provato e non bisogna gettare quanto di buono fatto fino a questo momento. Questa squadra ha dei limiti ma ha anche tanti margini di miglioramento. Siamo al primo anno di un nuovo progetto che può dare grandi soddisfazioni e noi continuiamo a credere in tutto questo. A volte però, come ad esempio nei minuti finali della sfida del Tardini, bisognerebbe stracciare gli schemi e provare ad avere più coraggio, anche con qualche lancio lungo alla ricerca dei due centravanti (più Ferrari che ha fatto presenza fissa in area di rigore). Ok il possesso palla e il bel gioco ma senza sbocchi, con una difesa schierata il Sassuolo fa fatica e, a un certo punto, bisogna anche iniziare a pensare a un piano B.

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Sezione: Editoriali / Data: Lun 26 novembre 2018 alle 18:35
Autore: SN Redazione
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