Ve lo avevamo detto: il Sassuolo c'è! Molte volte, anzi spessissimo, ci facciamo influenzare dal risultato ma nel precedente editoriale, abbiamo elogiato i neroverdi perché il 4-1 finale con l'Atalanta era apparso un risultato bugiardo. Ieri il 3-3 contro l'Inter, a San Siro. Proseguiamo con le citazioni musicali. Dopo gli ottimi Ex-Otago feat. Caparezza, oggi ci affidiamo a una canzone attualissima, presente nelle attuali classifiche: "Come alle feste di Pablo" di Cara e Fedez. Non sappiamo chi sia Pablo ma deve essere un personaggio divertente. "Dammi un passaggio a vedere il tramonto. Che è meglio del pronto soccorso. Mettimi tutta la notte in un cocktail e fammela bere in un sorso" canta Cara (chi?). E ieri il Sassuolo ci ha messo la notte di San Siro in un cocktail di emozioni impagabile e ce l'ha fatta poi scolare in un solo sorso, all'89', sul 3-3 del redivivo Magnani.

Il Sassuolo ha giocato il suo calcio, come era successo a Bergamo, concedendo diverse occasioni all'Inter e incassando gol a causa delle solite amnesie difensive, ormai una costante alla quale porre rimedio se si vuole ambire, anche in vista della prossima stagione con la permanenza di De Zerbi, a qualcosa di più importante. De Zerbi, all'apparenza, ha 'osato' di meno rispetto a Bergamo. Fuori Defrel per Djuricic con Magnanelli da schermo a Eriksen: il capitano ha svolto egregiamente il suo lavoro, Gagliardini non ha fatto lo stesso con Filip che ha fatto il bello e il cattivo tempo. De Zerbi aveva annunciato un ampio turnover e così è stato, cambiando addirittura 7 elementi rispetto a tre giorni prima, Cambiano gli interpreti ma non l'idea. Perché, parlando di azioni create, errori in difesa e di gioco, avete notato delle differenze rispetto a tre giorni fa?

Il Sassuolo di Roberto De Zerbi, non sappiamo se partecipa alle feste di Pablo, ma sicuramente avrà fatto fare festa, lassù, al patron Squinzi. Quella con l'Inter resterà sempre una gara speciale. Il patron nel suo ufficio aveva 7 targhe, una per ogni vittoria contro i nerazzurri. Questa volta, forse, non sarebbe arrivata una targa ma il 3-3 di ieri lo avrebbe emozionato. Ne siamo sicuri. Perché il Sassuolo è una provinciale che pensa e vive in grande, seguendo i dettami del suo mister, e prima ancora del suo patron. Bisogna crescere ma la strada è stata tracciata e sembra essere quella giusta. Come alle feste di Pablo.

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Come alle feste di Pablo
Sezione: Editoriali / Data: Gio 25 giugno 2020 alle 12:00
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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