Andrea Ranocchia, ex difensore fra le altre dell'Inter, ha elogiato Roberto De Zerbi, ex allenatore del Sassuolo e attuale guida tecnica del Brighton in Premier League svelando anche un retroscena sul suo passato e su un possibile trasferimento in Emilia. L'ex centrale ha rilasciato una lunga intervista a SitiScommesse.com in cui fra le altre cose ha avuto modo di parlare anche degli allenatori che lo hanno maggiormente colpito in questi anni, inserendo il trainer bresciano fra gli allenatori top e che avrebbe voluto che lo avessero allenato nel corso della sua carriera: "Ti dico 3 allenatori - le sue parole - Uno è scontato ed è Guardiola. Sarebbe stata una bellissima esperienza. Ogni tanto su internet esce qualche video della sua vita di spogliatoio, come dà indicazioni… e sicuramente sarebbe stata una bella esperienza. Poi dico De Zerbi. De Zerbi che tra l’altro, anni fa, al mio procuratore avevo chiesto se c’era possibilità di andare al Sassuolo quando lui era al Sassuolo, perché ha idee di calcio che a me piacciono: questo grande palleggio, grande possesso… e a me sarebbe piaciuto vedere o provare le sue metodologie. Ad oggi, ti dico anche Xabi Alonso perché ha fatto un campionato incredibile. È nuovo nel panorama mondiale degli allenatori però, nei prossimi anni, credo riuscirà a fare una grande carriera".

D'altronde la questione legata agli allenatori e alla loro incidenza all'interno del calcio e di una singola squadra è ancora molto dibattuta. Secondo l'ex difensore ora gli allenatori incidono 'addirittura' per l'80% mentre i calciatori solo per il 20%. Ranocchia ha spiegato così la sua teoria: "Io dico che un allenatore forte riesce a far rendere una squadra molto di più rispetto a quello che poteva essere tanti anni fa che il giocatore di alto livello era quello che faceva la fortuna dell’allenatore. Adesso secondo me è il contrario, l’allenatore deve avere tanta qualità per poi dare indicazioni giuste per preparare il giocatore, preparare la partita, per preparare anche una eventuale vittoria o sconfitta perché poi anche quello incide nel cammino di un campionato. Deve essere un po’ un allenatore a tutto tondo rispetto a com’era tanti anni fa: diceva 4-4-2, andate sul fondo, mettete il cross. Questo facevano gli allenatori di 15 anni fa, quando ho iniziato a giocare io. Dopo c’è stata un’evoluzione, quindi dico che l’allenatore incide tanto, poi se l’80-70%, non è neanche giusto fare una percentuale però incide tanto. Per questo non dico che se Guardiola va alla Salernitana vince il campionato, però sicuramente se Guardiola va alla Salernitana, tutti i giocatori della Salernitana migliorano e rendono molto di più, questo sicuro".

Andrea Ranocchia nel gennaio del 2017 è andato a giocare in Premier League, indossando la maglia dell'Hull City, un piccolo club del campionato inglese e ha chiuso la sua carriera a Monza nel 2022, dopo una lunga militanza con la maglia dell'Inter. L'ex centrale ha definito l'esperienza inglese come "una delle esperienze più belle della mia carriera" raccontando le differenze con il calcio in italiano, in particolare con un aneddoto sulla retrocessione avvenuta quell'anno: "Tutti noi naturalmente eravamo nello spogliatoio tristi. Dopo un quarto d’ora, i tifosi ci chiamano fuori. Io abituato con l’Italia ho pensato “adesso ci contestano, ci insultano”. Invece, ci hanno fatto fare il giro del campo, tutti quanti ci hanno applaudito, tutti quanti. Io penso che in Italia, non succede quasi mai che il giorno della retrocessione, dopo un quarto d’ora, ti chiamano fuori i tifosi per fare il giro del campo. Ecco, questo riassume un po’ quello che è il sentimento del calcio inglese, oltre che comunque c’è l’atmosfera, i campi, gli stadi bellissimi".

C’è una squadra italiana che ricorda un po’ l’Hull City di allora? Per Andrea, che qualcuno in passato accostò anche al Sassuolo, è proprio il club neroverde quello più simile alla realtà dei Tigers: "Forse anche per situazione di classifica, il Sassuolo. Noi eravamo all’epoca una squadra che aveva talenti ma aveva tantissimi giovani che è sempre stata la filosofia del Sassuolo e noi eravamo in zona retrocessione come lo è il Sassuolo adesso. Io spero che il Sassuolo si salvi perché è una squadra che mi è sempre piaciuta anche per il progetto calcistico che ha avuto negli ultimi anni" le sue parole.

Sezione: News / Data: Ven 10 maggio 2024 alle 13:54
Autore: Redazione SN
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